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Ricercatori belgi  Gilbert e Domincè  hanno fra l’altro provato che l’assunzione
               continua di carne, provoca nel tubo intestinale un aumento di germi putrefattivi da
               2000 a 70000 per mmc …… Il dott. Giuseppe Nacci. nel suo “Diventa medico di te
               stesso”, parla di 1-10 milioni  di germi per 1 grammo di feci nella parte  iniziale
               dell’intestino, che  diventano  però nella  parte bassa 1-100 miliardi per  grammo  di
               massa fecale, e parliamo di  batteroidi  , peptostreptococchi  e altri, capaci  di
               sopravvivere  in assenza  di ossigeno.  Cosa che non succede  assolutamente con
               l’alimentazione vegetariana e vegana che producono batteri simbiotici o saprofiti.
               Con la  carne  c’è  il  sovvertimento  dell’ordine  naturale  e  lo sviluppo di  sostanze
               velenose incompatibili e di miasmi interni che risalgono portando disastri e malattie
               in zona gastrica e soprattutto in zona cranica, dal cervello agli organi sensori. La
               conoscenza delle caratteristiche che distinguono le altre creature animali dall’uomo
               stesso, permettono di meglio comprenderne le logiche relative alla sua corretta catena
               alimentare per una sua salute.

               L’identikit dell’uomo non è assolutamente quello di un essere onnivoro a vocazione
               predatoria. Gli occhi laterali sono stati citati in riferimento specifico a serpi e condor,
               ed in effetti non rappresentano un grande argomento.
               Ma  mille sono i segni che Sylvester Graham  aveva  ragione  a  dire che l’uomo è
               l’archetipo dei primati, il primo dei frugivori. Scienze indipendenti come l’anatomia
               comparata e l’antropologia citano elementi anatomici e funzionali che nessuno può
               contestare:
               - Placenta discoidale, che Huxley (erede di Darwin) cita come segno inequivocabile
               del frugivorismo  umano.
               -  Stomaco non muscoloso  e non  carico di acido  cloridrico  (almeno 10  volte  meno
               acido rispetto alla media degli animali carnivori).
               - Intestino non corto e adatto alla rapida digestione della carne
               - Ghiandole salivari non piccole e prive di enzima ptialina per trasformare amidi (che
               ai carnivori-onnivori poco interessano).
               - Colon non tozzo e liscio ma poroso e complesso.
               - Dentatura non adatta a strappare carni.
               -  Portamento e segni esteriori non  aggressivi  (niente becchi adunchi, artigli
               acuminati, ecc.).
               - Mani umane prensili, fatte non certo per manovrare coltelli, o per ghermire prede in
               corsa, ma piuttosto per raccogliere la frutta.
               - La bocca umana è piccola e debole. Non ha alcunché di predatorio.
               - Il nostro procedere eretti non è adatto all’inseguimento di altri esseri.
               - L’apparato masticatorio ha canini piccoli, inadatti a strappare muscoli, e ha molari
               adatti a macinare semi e grani duri.



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