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L’ETERIZZAZIONE DELL’ACQUA DI JOHN ERNST WORREL KEELY.

               Con il termine “eterizzazione” dell’acqua si intende il trasformare l’acqua in pura
               energia ossia in etere. Il primo a scoprire in occidente questo fenomeno (in Tibet i
               monaci tibetani già lo facevano da secoli) fu John Warrel Keely nel 1866. Keely è
               stato uno dei più grandi geni della fisica dell’etere al pari di nomi famosi come Nikola
               Tesla, Pierluigi Ighina ed  Edward  Leedskalkin. L’approccio  di Keely era basato
               sull’uso  dei suoni al  fine di mettere in risonanza l’etere che compone la  materia
               trasformandola per ricavarne energia o per polarizzarla in modo da poter controllare
               la  gravità. In  questa sede verrà trattato  il processo di eterizzazione e  quindi  di
               trasformazione della materia (in questo caso acqua) in etere con un rilascio enorme di
               energia.  Keely scoprì per caso  questo effetto mentre sottoponeva l’acqua a varie
               frequenze armoniche...improvvisamente il contenitore esplose distruggendo l’apparato
               rilasciando molta energia...molta più di  quella usata  per generare i suoni  che era
               irrisoria. Chiaramente non tutta l’acqua fu trasformata in etere altrimenti di Keely e
               del suo quartiere non ne avremmo più sentito parlare ma Keely capì che era nella
               direzione giusta. Keely dichiarò  che la specifica frequenza di  42,8 kHz (ultrasuoni
               quindi)permetteva di dissociare l’acqua in etere se applicata nelle giuste condizioni.
               Al tempo non aveva apparecchiature per generare ultrasuoni così usava una
               combinazione di  armoniche sulla  banda  udibile per ottenere quella specifica
               frequenza...in pratica usava diverse ottave come avrebbe detto lui...non per niente era
               anche un talento musicale! L’esperimento di Keely fu più ripetuto? Sappiamo come
               riprodurlo nei tempi moderni? Per fortuna Keely non è stata l’ultima mente aperta e
               geniale dei nostri tempi e altri sperimentatori di frontiera si sono avventurati in questi
               campi.  Uno  di  questi  nel  1965  scoprì  per  puro  caso  lo  stesso  identico  effetto  di
               eterizzazione  pur se  non lo  andava cercando. Il tipo in  questione era un  chimico
               nucleare che aveva impostato un semplice macchinario per la produzione di una onda
               sonora stazionaria in un cilindro  pieno d’acqua...il suo target  era solo quello  di
               vedere il comportamento di alcune impurità immesse nell’acqua nei pressi dei nodi
               dell’onda. Il setup dell’esperimento è illustrato in figura: (vedi allegato)

               Il dispositivo di per sé è molto semplice ed è costituito da un cilindro di quarzo con
               diametro  interno  di 5,08cm al cui  interno  troviamo 10  cm di acqua.  Sul  fondo un
               trasduttore per ultrasuoni al titanato di bario collegato ad un amplificatore da 600w
               pilotato a sua volta da un generatore di segnali sulla banda  degli ultrasuoni
               ovviamente. Nello schema è omesso un feedback dal tubo al generatore di segnali che
               serviva a mantenere l’onda  stazionaria con il progressivo calare del livello
               dell’acqua. La frequenza di partenza fu 40khz...a quella frequenza l’altezza dell’acqua

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