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complicazioni della relatività e della elettrodinamica quantistica, per adottare
finalmente il concetto di onde longitudinali (o scalari) che si propagano a velocità
estreme in un mezzo idrodinamico superfluido (cioè senza attrito), con "particelle"
fatte invece di vortici toroidali di etere, e risonanze che in esso creano schemi
geometrici. Fatto ciò, spariscono le moltissime contraddizioni e gli inconciliabili
paradossi della fisica ortodossa, e tutto diviene meno astratto, lineare, addirittura
semplice e alla portata di pressoché chiunque. Molti ricercatori hanno dato, oggi
come nel passato, il loro contributo su particolari aspetti e manifestazioni dell'etere.
L'autore ha però scoperto come interagiscono tra loro i diversi fattori chiave che
determinano tutti questi fenomeni, e ce li presenta: potere della forma, magnetismo e
gravità come flussi di etere, onde stazionarie, scala globale, risonanza dei corpi
celesti e dell'intero universo, e altro.
la prima cosa evidente è l’uso di una specifica frequenza...non quindi semplici
ultrasuoni come nel caso della sonoluminescenza in cui si trasforma una percentuale
irrisoria di acqua in etere ma una frequenza “propria” dell’acqua. Keely dichiarò
42,8 kHz ma oggi non possiamo sapere con precisione quanto la sua misura era
precisa...consideriamo che usava delle armoniche sulla banda udibile e quindi un
piccolo errore di calcolo poteva portare a una certa deviazione quando calcolò la
frequenza a ultrasuoni. Questo esperimento moderno ci conferma comunque che il
range è ristretto...il chimico annotò 41,3 kHz che sono comunque molto vicini a quelli
di Keely il che ci dimostra che il genio dell’800 sapeva il fatto suo. Altra cosa
fondamentale è il fatto che l’onda era stazionaria...questo significa coniugazione di
fase ossia una onda scalare ottenuta per via sonora il che non fa differenza. Questa è
una condizione che giudico molto importante per diversi motivi:
1.se bastavano semplicemente le armoniche a 41,3khz eravamo nei guai perché
sarebbe bastato che un pipistrello usasse il suo sonar per poter innescare
potenzialmente una esplosione gigantesca.
2.analizzando gli apparati di Keely in particolar modo il motore sferico notiamo che
lui faceva sovrapporre le onde sonore in modo da “cancellarle”.
3.è una condizione necessaria nella teoria dell’etere! quando una onda è in
coniugazione di fase la sua energia sonora o elettromagnetica che sia viene convertita
in uno “stress” o tensione nell’etere stesso da cui deriva. l’onda scalare nell’acqua
crea quindi uno stress nell’etere che la compone e se questa onda vibra alla specifica
frequenza dell’acqua andiamo a modificare le proprietà intrinseche del composto
stesso.
Ma perché l’acqua trasformatasi in etere non esplose semplicemente ma si diresse
tutta verso l’alto? Chiaramente c’è da fare sperimentazione per poter capire come si
evolve precisamente il fenomeno ma ad una prima analisi io additerei il motivo alla
posizione del trasduttore. Essendo messo proprio sotto al contenitore io penso che
abbia dato una direzione preferenziale alla trasformazione.
Riassumendo:
1.sappiamo su quale range di frequenze lavorare e sappiamo anche che non servono
potenze enormi.
2.sappiamo che serve una onda scalare quindi i trasduttori dovrebbero essere in
coppia oppure bisogna replicare esattamente il setup del chimico mettendo anche un
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