Page 288 - avatar gladiatori degli idee_Active
P. 288
Come un sasso fatto cadere su uno specchio d’acqua crea un fenomeno ondulatorio,
cosi anche un energia che si propaga nello spazio crea onde elettromagnetiche (un
esempio è la luce, oltre naturalmente alle varie trasmissioni televisive, radiofoniche
etc.) e una vibrazione che come una molla comprime e decomprime le molecole d’aria
crea onde sonore che come le onde elettromagnetiche si propagano nello spazio
tridimensionale. La velocità di propagazione delle onde elettromagnetiche e della luce
è di circa 300.000 km al secondo mentre quella del suono è di 340 metri al secondo.
Le onde presentano creste ed avvallamenti e ripetendosi periodicamente nel tempo ci
danno come parametri di riferimento la frequenza (numero di oscillazioni al secondo
misurate in hertz), la lunghezza d’onda (velocità di riferimento, in questo caso 340
diviso la frequenza) e il periodo ( t = 1/f ) che è l’inverso della frequenza e dunque il
tempo in cui avviene un oscillazione.
Nel caso delle onde elettromagnetiche
siamo in grado coi nostri occhi di
sintonizzarci solo su un determinato
spettro elettromagnetico (la luce
visiva) ma esistono frequenze più alte
(ultravioletti, raggi x, gamma etc.) e
più basse ( infrarossi e via via
scendendo microonde, uhf, vhf, onde
corte, medie, lunghe etc.) che non
siamo in grado di vedere ad occhio
nudo. Per quello che riguarda i suoni
l’orecchio umano riesce a percepire frequenze che vanno dai 20 ai 20.000 hertz circa,
sotto abbiamo gli infrasuoni e sopra gli ultrasuoni. L’intensità dell’onda sonora e
quindi l’ampiezza dell’onda aumenta quanto maggiore è la variazione di pressione e
quindi di densità dell’aria.
Gli elementi fondamentali per l’analisi del suono sono delle onde sonore dette onde
sinusoidali. Le onde sinusoidali che compongono l’onda sono dette armoniche, la
prima armonica o fondamentale corrisponde ala frequenza dell’onda in esame, mentre
la 2° armonica ha frequenza doppia, la 3° frequenza tripla etc.
Ci sono poi le ottave, la base ottava e ottave dalla 1° alla 7° e qui la frequenza
raddoppia sempre per ottava.
Le sensazioni che dà un onda sonora quando colpisce un orecchio sono quindi date
dall’ampiezza che ci dà la sensazione di intensità, dalla frequenza che dà la
sensazione di altezza e di tonalità ( la stessa nota può variare di qualche hertz a
seconda dello strumento o dei vari accordi ) e di timbro ( la stessa frequenza dà
sensazioni diverse a seconda dello strumento con cui è eseguita ).
Sempre riguardo alle sensazioni dobbiamo anche ricordare come certi accordi
musicali suonino in modo consonante, altri dissonante. Già Pitagora aveva notato che
due note suonate insieme producono in noi un sensazione tanto più gradevole quanto
più le loro frequenze fondamentali stanno nel rapporto di piccoli numeri interi (ad
esempio, in ordine di consonanza decrescente, 2/1 per l’intervallo di ottava, 3/2 per
quello di quinta perfetta do-sol, 4/3 per la quarta perfetta do-fa, 5/4 per la terza
maggiore do-mi e cosi via.
288