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le porte dei laboratori di ricerca vengono tenute ben chiuse. Questo aiuta le persone a
mantenere la testa sotto la sabbia, chiudendo gli occhi di fronte tutta la crudeltà che li
circonda. Oggi, non è tempo per la moderazione ed il compromesso, quando sono in
gioco principi morali concernenti la vita e la morte.
C'è una ragione per cui tante persone divengono difensori degli animali e cercano
affetto in loro: nei non umani trovano onestà. Gli animali non recitano. Sono diretti. E
non sono mai deliberatamente crudeli.
Una volta, andare a caccia, macellare, scuoiare e picchiare gli animali faceva parte
della vita quotidiana delle persone comuni. Che le persone, oggi, siano più sensibili
che nel crudele passato, è un'illusione della società contemporanea. In realtà, la
gente, semplicemente, non è più abituata ad uccidere gli animali con le proprie mani.
Questo sporco lavoro viene lasciato a degli "specialisti", come macellai, cacciatori,
vivisettori o dipendenti di certi canili.
Anche se alcune persone, attualmente, rimangono sconvolte alla vista di foto di
maltrattamenti di animali, l'importanza che attribuiscono ai prodotti di tali
maltrattamenti porta semplicemente al rifiuto della vista di quelle immagini, o
all'accettazione che queste azioni contro gli animali siano "un male necessario".
Ad oggi, il mondo è stato definito "per gli uomini" dagli uomini stessi. Mettere l'uomo
al centro del mondo viene definito antropocentrismo. L'antropocentrismo permette
agli umani di considerare gli animali come "risorse naturali", oggetti per uso e
consumo umano. Queste definizioni create dall'uomo sono state spesso glorificate da
scritture religiose, che impregnano tante pratiche violente di una presunta
accettazione divina, isolandole da ogni possibile riflessione ed erigendo attorno ad
esse muri di fede impenetrabili. Gli uomini, assetati di sangue, non hanno molto
bisogno di giustificazioni, per il massacro della natura che compiono, ma, anche
armati della fede, diventano un olocausto inarrestabile che si autoalimenta. Questa
visione antropocentrica del mondo, inoltre, è sfociata nella distruzione ambientale.
Montagne, fiumi, e perfino intere foreste pluviali non sono considerati altro che
oggetti, usati per soddisfare la bramosia umana per possesso materiale e potere. Il
soggiogare il mondo e i suoi abitanti ai desideri umani non ha impedito alle persone
di ammazzarsi anche tra loro. Questo avviene perché la connessione tra non-umani e
umani è inconfutabile: siamo tutti animali. Se gli animali non umani si possono
sfruttare e sacrificare, lo stesso si può fare con gli esseri umani. L'antropocentrismo
aliena gli umani dal resto del mondo naturale.
Quando le persone antropocentriche provano affetto per gli animali o la natura, i loro
sentimenti sono sempre contaminati dal loro antropocentrismo. Quando affermano di
amare gli animali, intendono dire che a loro piacciono gli animali per quel che hanno
da offrire alle persone. Di solito, preferiscono gli animali domestici. La
domesticazione è stata un processo attraverso cui gli animali sono stati allevati per
essere controllati e manipolati dall'uomo. Cani, gatti e altri "animali da compagnia"
sono, molto spesso, amati dalle persone che pensano alla vita animale in relazione ai
bisogni umani.
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