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la razza, la nazionalità, il sesso, o la specie come base per questa distinzione, e
               considerano quel gruppo non meritevole di empatia e, quindi, un obiettivo ragionevole
               per lo sfruttamento. Finché esiste un altro gruppo con cui potersi identificare e in cui
               trovare empatia e amore, gli umani possono soddisfare il loro bisogno  di affetto.
               Definendo dei gruppi in questo modo, la gente si concede il piacere dell'amore verso
               certi gruppi, riducendo così la propria sofferenza nello sfruttare gli altri gruppi. I
               gruppi verso cui è gentile sono composti da umani, in particolare da quelli con un
               potere eguale o superiore. Gli sfruttati sono tipicamente privi di potere ed
               impossibilitati a rispondere all'aggressione, come gli animali.

               Se si è dotati di potere sugli altri, non si ha paura di loro. Questo significa che li si
               può trattare nella maniera che si preferisce, che sia basata sullo sfruttamento o sulla
               correttezza. Se sfruttati, non possono far altro che soffrire. Se trattati bene, possono
               scegliere  se restituire  o  meno  la cortesia. Quando la gente sceglie i gruppi  da
               sfruttare, l'obiettivo più facile è naturalmente il gruppo meno potente. Gli animali non
               umani non hanno il potere di rispondere alle aggressioni e allo sfruttamento umano.
               Gli animali sono costretti a soffrire il potere umano sulle loro vite. Poiché la maggior
               parte degli umani considera gli animali come oggetti non meritevoli di empatia, non
               riconoscono la sofferenza che causano loro. Hanno  squalificato gli animali quali
               esseri senzienti capaci di soffrire e avere dei propri interessi. Queste persone risultano
               quindi insensibili alle loro urla e alla loro sofferenza. E' proprio questa insensibilità
               ciò che consente agli sfruttatori di dormire di notte e uccidere di giorno. Quelli che
               provano empatia  per gli animali, li  rispettano. Provano  piacere nell'identificarsi
               anche con gli esseri non umani, amano vederli liberi, e rispettano tutti gli esseri come
               membri della famiglia della vita in  quanto dotati  del diritto di  vivere sul  pianeta.
               Anziché vedere gli animali come oggetti da controllare, li vedono come individui da
               amare.

               Se non si prova empatia,  almeno in  qualche  grado,  per gli animali, non si
               comprenderà mai alcuna argomentazione che spieghi come la loro autonomia vada
               rispettata. Gli animali sono indifesi e facili prede dello sfruttamento umano, perché
               non possono ribellarsi. Conosco un'allevatrice di maiali che li "ama" fino a che non
               finiscono dal macellaio. Tiene anche dei vitelli come "animali da compagnia", per due
               anni, e poi li "mette nel freezer". Ciò che queste persone provano per gli animali, sono
               motivazioni mosse da interessi prettamente personali, nel tentativo di massimizzare il
               piacere e minimizzare la sofferenza. Liberazione Animale!!!





















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