Page 11 - unfilosofoperamico
P. 11
Critobulo continuò:” Allora, se è così, gli occhi più belli sono quelli del granchio”.
11
“Certo- rispose Socrate”.
“Parliamo del naso; è più bello il tuo o il mio?” – soggiunse Critobulo.
“Il naso serve per odorare – rispose Socrate. – Le tue narici guardano verso terra, le
mie verso l’alto, e così possono accogliere odori da ogni parte, perciò credo che il mio
naso sia più bello del tuo”.
Critobulo passò allora ad un nuovo argomento, la bocca.
“Se parliamo della bocca, tu puoi dare morsi più grandi dei miei” – affermò allora.
L’oracolo di Delfi gli aveva rivelato, con il suo solito stile enigmatico, che proprio lui
era il più sapiente degli uomini. Al momento gli era apparso assai strano. Ma, poi,
verificato, attraverso il dialogo, quanto poco sapevano di fatto coloro che
ostentavano i più diversi saperi, si accorse che lui, rispetto a quelli, almeno sapeva di
non sapere .
Vuole almeno che l’ovvio vincitore si renda conto di quanto è lontano dal cogliere la
vera essenza della bellezza, che non può essere definita solo in termini di convenienza
e utilità, pena il dover considerare bello uno come Socrate. Il quale, peraltro, ha
sempre negato di sapere alcunché su qualunque argomento gli capitasse di discutere.
Questo era il metodo di Socrate. Anche Critobulo dovette arrendersi e ammettere di
non sapere cose che prima pensava di conoscere bene. Alla fine, chiese alla giuria di
proclamare Socrate vincitore della sfida, ma non andò così, perché fu invece il filosofo
a perdere.