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UNA STRANA GARA
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            Socrate aveva poca cura della sua persona, ma incantava tutti, giovani e vecchi, con i
            suoi dialoghi, senza mai scrivere nulla. Quello che sappiamo di lui lo dobbiamo a due
            suoi discepoli,

























             Platone                                  e Senofonte.

            Un giorno, trasandato come sempre, fu sfidato a un concorso di bellezza dall’amico
            Critobulo.
            “Parteciperò – rispose Socrate rivolgendosi a quest’ultimo e alla giuria – ma prima ti
            farò queste domande. Dimmi: che cosa intendi per bellezza? Credi che il bello si trovi

            solo nell’uomo?”
























            “Anche nel bue, nel cavallo;
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