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PILLOLE DI PRATICA


       Il rumore nelle immagini:



       quali le cause, come ridurlo



       Ai tempi dell’analogico, la maggiore o minore sensibilità della pellicola era determinatala dalle dimensioni dei grani di alogenuro
       d’argento presenti nell’emulsione, l’elemento fotosensibile responsabile della formazione dell’immagine.
       La loro presenza era percepibile nella foto stampata e si parlava di grana della pellicola. Tuttavia, sebbene visibile, la grana era
       monocromatica e aveva una sua “qualità estetica”.
       Si potrebbe pensare che il digitale abbia risolto il problema perché il sensore non utilizza i sali d’argento, eppure la questione si
       ripropone, seppure in forma diversa: alzando gli ISO, si ha un progressivo decadimento estetico dovuto alla comparsa di puntini
       chiaro-scuri (disturbo di luminanza) e di puntini ci colore rosso, verde e blu (disturbo di crominanza). Si parla in questo caso di
       rumore digitale.
       Pensate di mettere un microfono al centro di una stanza e di rimanere in silenzio; potreste udire dei piccoli fruscii, che non sono
       prodotti da spiriti dell’aldilà ma dal passaggio della corrente che alimenta il microfono. Più la qualità del microfono è alta e mi-
       nore sarà questo effetto.
       Lo stesso si può dire per i sensori. Il rumore digitale, quindi, è determinato principalmente dalla corrente che alimenta il sensore
       oltre che dalla produzione di calore durante le lunghe esposizioni. In pratica, quando c’è poca luce il segnale elettrico converti-
       to dal sensore è piuttosto debole e viene disturbato dal moto degli elettroni della corrente di fondo. La qualità costruttiva delle
       fotocamere fa quindi la differenza fra i diversi modelli per cui alcuni raggiungono soglie di alti ISO con un minor rumore digitale
       rispetto ad altri.
       Va detto che, per ovviare a questo problema, tutte le fotocamere hanno una funzione NR (Noise Reduction; riduzione del rumore)
       attivabile e modulabile (bassa, media, alta), ma il mio consiglio è di ricorrere a programmi specifici in grado di rimuovere meglio
       e in maniera più controllata tale rumore dalle immagini.
       Infatti la potenza di calcolo di un computer è superiore a quella dei processori delle fotocamere e un software dedicato ha molte
       potenzialità in più; si passa dalle funzioni di noise reduction presenti ad esempio in Lightroom, Photoshop, Camera Raw, Captu-
       re One e che permettono di agire separatamente sul rumore di luminanza e su quello di crominanza, a programmi più specifici
       come: Neat Image Pro, Noise Ninja, Topaz Denoise AI, Noiseware, Skylum Luminar, Dfine.











































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