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GUIDA ALL’IMMAGINE
Valutare i pesi
dell’immagine
Il “peso” che un elemento ha nell’immagine non dipende certo dall’area
del fotogramma coperta, ma dall’importanza che riveste nell’economia
dello scatto, ovvero da quanto questo elemento si fa notare.
Per controllare tale peso si può ricorrere alle regole che abbiamo già de-
scritto (la regola dei terzi, la sezione aurea, le diagonali), che suggerisco-
no delle modalità di composizione; ovviamente per padroneggiarle oc-
corre averle metabolizzate.
Sempre comunque, quando si parla di “pesi”, occorre saper guardare nel
mirino (o nel monitor) e capire se è opportuno spostare o meno l’inqua-
dratura lateralmente, se avvicinarsi o allontanarsi, se cercare un differen-
te punto di ripresa.
Conviene anche evitare di farsi coinvolgere dal soggetto; se stiamo fo-
tografando una persona cara è probabile che perdiamo di vista l’impor-
tanza dell’ambiente, del contesto. Per aumentare il distacco dal sogget- Lo sfocato dello sfondo appare comunque
to è anche possibile usare monitor, perché a mirino il coinvolgimento è leggibile nonostante l’apertura a
maggiore. f/1.2, in quanto la composizione ha
Le moderne tecnologie sono certamente d’aiuto nella composizione; si considerato attentamente il contrasto
pensi a come la simulazione esposimetrica offerta dai dispositivi elettro- e l’illuminazione; non tutte le ore del
nici permetta di valutare “cosa” bilanciare. Sembra banale, ma il mirino giorno infatti si prestavano a questo
ottico delle reflex o delle telemetro fornisce una percezione differente effetto, nel paesaggio occorre aspettare
rispetto al risultato finale, su cui intervengono il contrasto e gli altri pa- con pazienza il momento giusto.
rametri immagine.
Non è solo questione di chiari e di scuri, ovviamente. Se osserviamo que-
sta immagine, nonostante il soggetto principale sia decentrato, l’insieme
è ben equilibrato: la ragazza, ben illuminata, è immersa in un contesto
scuro che la mette in risalto. Inoltre la sua luminosità è bilanciata a sini-
stra dal riverbero sull’acqua e dalla brillantezza del bokeh delle foglie.
La composizione vive anche della contrapposizione tra la nitidezza della
parte destra e la sfocatura a sinistra, separate dalla sagoma scura dell’al-
bero. Insomma è una composizione ben congeniata.
Ciò che, in parole povere, si richiede a uno scatto fotografico è di non far
percepire all’osservatore una mancanza di equilibrio; per far questo oc-
corre gestire al meglio i vari elementi presenti nell’inquadratura: in parti-
colare nel ritratto, l’ampiezza dello spazio sopra la testa del soggetto e il
taglio di mani, piedi o gambe.
Nel paesaggio occorre curare la posizione dell’orizzonte e il taglio degli
elementi ai bordi del fotogramma.
Volete una sfida? Fotografate un golfo, anche semplicemente dalla spiag-
gia: ci saranno sempre quelli pronti a criticarvi per aver dato troppo spa-
zio all’entroterra, o troppo poco!
Anche nella Street e nel Reportage occorre bilanciare con attenzione gli
elementi presenti nel fotogramma; i margini alla creatività sono maggio-
ri, ma la popolarità di questi generi ha reso il pubblico estremamente esi-
gente sulla composizione al punto che, oggi, non basta più l’eccezionali-
tà del soggetto per scattare un’ottima immagine urbana, occorre che sia
anche apprezzabile per la tecnica e la composizione.
Resta un fatto: la Street, per la propria imprevedibilità, è un ambito par-
ticolarmente adatto a sperimentare il bilanciamento istintivo della com-
posizione.
30 l SERIE ORO PROGRESSO FOTOGRAFICO