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INTERVISTA
Negli scorsi anni a Treviso è sorto un forte interesse per le aree pubbliche Il ritratto di Caterina De Boni, pastora con l’ombrello rosso, l’ho realizzato a
dismesse e la loro restituzione alla collettività. Durante l’occupazione della Tesis, Pordenone, nel 2009. Per arrivare fin lì Caterina era partita con il gregge
ex-caserma Salsa ho fotografato Gaia Righetto, una delle animatrici del da Cortina e per valichi secondari era giunta dopo due settimane nella sassosa
movimento. Ho pensato di farla “posare” nell’atto di uscire da una garritta: una campagna friulana. Piovigginava, Caterina ha imbracciato il classico ombrello
liberazione fisica, ma anche psicologica. La madre mi ha detto che questa foto dei pastori di tela grezza. Io ho scattato.
descrive perfettamente sua figlia.
me comunioni; domenica mattina, dopo e che nel caso di guasti fosse facilmente Resto fedele a questa scelta operati-
la messa, le persone andavano a farsi ri- riparabile in zona. va perché sento che risponde appieno
trarre, il lunedì era dedicato allo svilup- Prima di scegliere l’Hasselblad ho riflet- a quello che cerco, proprio come nel-
po e alla stampa, mentre il negozio era tuto su quello che mi interessava foto- la musica: Andrés Segovia ha suonato
chiuso. grafare, sulla composizione del ritratto e per più di vent’anni con una chitarra del
Mio nonno materno, contadino, sapeva le caratteristiche del formato quadrato, liutaio tedesco Hermann Hauser, Glenn
fotografare e sviluppare, ma era anche oltre a considerare la stampa finale, che Gould ha sempre suonato con pianofor-
violinista autodidatta e prima e dopo il per me deve essere incisa, di qualità, ric- ti Steinway, David Oistrach con lo Stradi-
secondo conflitto mondiale suonava in ca di dettaglio per restituire un’interpre- vari “ex Marsik”.
un’orchestrina. tazione “fedele” della realtà .
Di professione ho fatto il musicista, ma Il formato del negativo in sè è fonte di Comporre nel 6x6 (in realtà 5.5 x 5.5)
non ho dimenticato le mie origini pro- ispirazione e quello quadrato è una “di- agli inizi non è facile. Quali sono i mo-
vinciali e contadine, nè i rullini con cui sciplina” che obbliga a ripensare il pro- tivi per cui lo apprezzi?
giocavo da piccolo. All’inizio usavo le fo- prio modo guardare: scegliere Has- Quando si inquadra occorre scegliere
tocamere di mio papà, una Bencini Ko- selblad significava fidarsi di quella “sca- cosa fare rientrare e cosa escludere. Il
roll a mezzo formato (che ancora conser- tola quadrata”, capire cosa avrei potuto successo delle fotocamere 6x6 dipende-
vo), poi Yashica, Contax e Hasselblad. tirar fuori dal 100mm piuttosto che dal- va anche dal fatto che la foto poteva es-
l’80mm, come sfruttare a fondo le po- sere comodamente ritagliata a seconda
Il formato quadrato e la pellicola tenzialità del 38mm Biogon montato delle esigenze editoriali.
(spesso a colori) sono tuoi segni di- sulla SWC. Il formato 6x6 e queste otti- Ci sono però opinioni diverse: “Il forma-
stintivi; sei sempre rimasto fedele a che contribuiscono a definire il mio stile. to quadrato è il più difficile, perché non
queste scelte? Le pellicole negativo colore che uso, Fuji corrisponde a quello che l’occhio vede”
Circa vent'anni fa mi interessava il lavo- e Kodak Portra 400, sono molto diverse (Guido Guidi, durante una conversazio-
ro dei fotografi di matrimonio con al col- l’una dall’altra, la prima è più neutra l’al- ne nella sua casa a Ronta di Cesena).
lo le loro Rolleiflex, le Zenza Bronica, le tra leggermente più calda, e le uso se- Personalmente trovo più facile il forma-
Hasselblad, ma sentivo l’esigenza di una condo le circostanze di luce, se in interni to quadrato perché mi offre molte pos-
fotocamera semplice da usare, affidabile, o in esterni. sibilità di composizione: dal soggetto al
60 l SERIE ORO PROGRESSO FOTOGRAFICO