Page 83 - QUESITI TERMICI 2023
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Dichiarazione Conformità
SCADENZA DI.CO.
D.: La Dichiarazione di conformità ha una scadenza temporale?
R.: La Dichiarazione di Conformità ha una scadenza?, chi dice di conservarla per 10
anni che dice 5 anni, chi dice per sempre. Chi ha ragione?
La conformità presuppone un “modello”, una “regola”, una “specifica”, una “norma”,
un “esempio”, con cui confrontare le caratteristiche di ciò che abbiamo prodotto con
quelle che dovevamo ottenere.
La dichiarazione di conformità (DiCo) è un documento obbligatorio rilasciato da
un’impresa abilitata dopo l’installazione o la manutenzione di un impianto. Certifica
com’è stato realizzato e con quali tecniche.
Il legale rappresentante e il responsabile tecnico di una società di installazione di im-
pianto sono responsabili in sede civile e penale per gli eventuali danni derivati da
errata installazione o da difetti dell’impianto.
Questa responsabilità non ha limiti di tempo.
Decadono ovviamente le responsabilità dell’installatore in caso di mancata manuten-
zione dell’impianto.
La responsabilità dell’installatore non può essere invocata quanto risulti evidente che i
danni o i difetti siano derivati da carenza di manutenzione o da modifiche realizzate in
tempi successivi all’installazione. Il committente nel tempo di due anni dalla consegna
dell’impianto può contestare all’installatore gli eventuali vizi o difetti. Entro tale limite
temporale è a carico dell’installatore la sistemazione dei vizi o difetti riscontrati, fatte
salve le condizioni di cui in precedenza. l
RESPONSABILITA' DELL'INSTALLATORE NELLA DI.CO.
D.: A quali consenguenze può andrae incontro colui che rilascia una Di-
chiarazione di conformità abusiva? Per es. firmando una dichiarazione
sul un lavoro svolto da un'altra persona/ditta?
R.: Rilasciare una dichiarazione di conformità di un impianto sul quale non si è mai
intervenuti comporta delle gravi responsabilità. Per meglio dire, se l’installatore di-
chiara un impianto conforme alla regola dell’arte senza (la verifica) dichiara il falso e
può essere perseguito ai sensi:
– dell’art. 481 del Codice Penale (“Falsità ideologica commessa da persone esercenti
un servizio di pubblica utilità”). In questo caso la norma è diretta a tutelare la fiducia
dei consociati nei riguardi degli atti pubblici, specificatamente in ordine alla garanzia
di veridicità.
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