Page 13 - CONCEZIONE AGONISTICA DELL’ESISTENZA, LOIACONO 7^BEI
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4       CONCEZIONE AGONISTICA DELL’ESISTENZA



                              LEOPARDI E MONTALE






                                 Il concetto del “mal del secolo” dei romantici e del pessimismo di Leopardi
                                 fanno pensare al male di vivere di Montale anche se quest’ultimo scrittore
                                 è vissuto più di cento anni  più tardi. In entrambi la sofferenza non è  un
                                 fatto personale, ma riguarda tutti gli uomini.

                       Spesso il  Nella poesia “Spesso il male di vivere ho incontrato”, Montale ci dà delle
                         male di   immagini della vita umana cioè il “ruscello” (l’acqua che scorre è il simbolo
                       vivere ho
                      incontrato    della  vita)  che  durante  il  percorso  incontra  degli  ostacoli,  la  foglia
                                 accartocciata  perché  ormai morta  o  il  cavallo  stramazzato  per  la  fatica.
                                 L’unica soluzione al dolore  universale è ignorarlo e questa indifferenza,
                                 vista come una possibilità che Dio offre all’uomo, è rappresentata da una
                                 statua  immobile,  da  una  nuvola  fissa  nel  cielo  e  da  un  falco  che  vola
                                 talmente alto da sembrare immobile.

                     Atomosfera  L’atmosfera, è quella del primo pomeriggio di un giorno d’estate, quando
                                 si  è  presi  dalla  sonnolenza  e  dal  torpore;  essa  è  presente  anche  nella
                                 poesia  “Meriggiare  pallido  e  assorto”  che  riprende  il  tema  del  male  di
                                 vivere.  La  poesia  descrive  un  paesaggio  quasi  deserto  e  molto  caldo.
                                 Il  poeta osserva la natura che lo circonda, preso dal torpore e pallido a
                                 causa  del  sole  rovente  e  si  sofferma su  alcuni  elementi  naturali,  quali:
                                 • le formiche sembrano fare avanti e indietro senza meta, proprio come gli
                                 uomini

                                 • i serpenti si muovono tra l'erba con un fruscio appena percettibile

                                 •  si  scorge  in  lontananza  il  mare  tremolante,  simbolo  di  un  attimo  di
                                 felicità, ma comunque sempre irraggiungibile.

                                 • si ode il canto tremulo delle cicale che rappresenta l’inutilità del canto del
                                 poeta.

                          L’orto  Essi danno una visione negativa dell’esistenza umana e stanno a
                                 significare l'incertezza umana e lo stato di "abbandono" in cui si ritrovano
                                 sia l'uomo che il paesaggio.
                                 Da sottolineare l'ambientazione nell'orto, luogo chiuso e confinato; di
                                 solito, nelle poesie, il sole ha un valore positivo perché dà luce e
                                 speranza, invece in questa lirica esso abbaglia e crea un senso di
                                 stanchezza. (Anche nell’infinito, lo spazio in cui si trova il poeta è
                                 delimitato, ma l’immagine non ci dà l’idea della prigione.)





                   LOIACONO AURORA 7^BEI                                                         Pagina 13
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