Page 9 - CONCEZIONE AGONISTICA DELL’ESISTENZA, LOIACONO 7^BEI
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4       CONCEZIONE AGONISTICA DELL’ESISTENZA



                A
                         TTUALITA’



                   Sin dall’inizio della quarantena in Italia dovuta al covid-19, c’è stata una
                   diminuzione dell’inquinamento e subito ci si ricollega al
                   “Dialogo di un folletto e di uno gnomo”, una delle Operette morali.
                   Nel dialogo improvvisamente il genere umano è scomparso dalla terra e un
                   folletto e uno gnomo si interrogano sulle cause di questa scomparsa

                                "Gnomo: Ma come sono andati a mancare quei monelli?
                     Folletto: Parte guerreggiando tra loro, parte navigando, parte mangiandosi l'un
                       l'altro, parte ammazzandosi non pochi di propria mano, parte infracidando
                   nell'ozio, parte stillandosi il cervello sui libri, parte gozzovigliando, e disordinando
                      in mille cose; in fine studiando tutte le vie di far contro la propria natura e di
                                                       capitar male".


                   Poi incominciano a immaginare il futuro della terra senza l’uomo e, evidenziano
                   la centralità del genere umano, arrivando alla conclusione che questo non è
                   affatto indispensabile come crede.


                   "Folletto: Ma ora che ei sono tutti spariti, la terra non sente che le manchi nulla, e
                    i fiumi non sono stanchi di correre, e il mare, ancorché non abbia più da servire
                                alla navigazione e al traffico, non si vede che si rasciughi.
                      Gnomo: E le stelle e i pianeti non mancano di nascere e di tramontare, e non
                                                hanno preso le gramaglie".

                      L’uomo, credendosi onnipotente e considerando il pianeta al suo servizio, ha
                     perso la il vero concetto di vita sulla terra e finisce per essere attaccato da un
                    virus, più piccolo di un folletto o di uno gnomo.Ma la terra continua a vivere, anzi
                      se l’uomo rallenta ne trae beneficio e quindi ne trae beneficio l’uomo stesso.



                   Leopardi nonostante viene definito depresso e pessimista, ha creato anche
                   un’idea costruttiva, positiva  nella “Ginestra”. L’unico modo per dimostrare la
                   nostra nobile natura di essere umano è quella di fare squadra insieme, di non
                   "armar le destre" gli uni contro gli altri, ma di costruire insieme una "social

                   catena" che ci dia la sicurezza di poter trovare nell’altro sempre aiuto e conforto.
                   Il vero nemico per lui era la Natura, ed oggi avrebbe conferma della sua teoria se
                   potesse vedere come questo virus ha messo sotto torchio l’intero pianeta.








                   LOIACONO AURORA 7^BEI                                                          Pagina 9
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