Page 14 - CONCEZIONE AGONISTICA DELL’ESISTENZA, LOIACONO 7^BEI
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4 CONCEZIONE AGONISTICA DELL’ESISTENZA
Ultima La figura della muraglia nell'ultima strofa è il simbolo dell'isolamento
strofa dell'uomo; il muro non può essere superato perché in cima ha dei cocci
aguzzi di bottiglia, come se formasse una vera prigione. L’immagine del
muro scalcinato, simbolo del limite che domina la condizione umana, si
ritrova anche in “Non chiederci la parola”. In questa lirica troviamo anche
altri elementi negativi come il prato coperto di polvere (aridità della vita), il
ramo secco, la canicola. L'uomo non è in grado di andare oltre tutto ciò, è
bloccato e non riesce a elevarsi. Solo in lontananza, ma solo per un attimo,
l'autore vede uno spiraglio, rappresentato dalle scaglie di mare luccicanti.
Visioni La visione della condizione umana è pessimista per entrambi gli scrittori;
differenti però la ricerca di una soluzione è diversa. Leopardi cerca la felicità
nell’immaginazione dell’infinito oltre la siepe o nel ricordo dei bei tempi della
giovinezza vissuti. Per Montale l’unica soluzione è l’indifferenza al dolore.
Sembra che per Montale non esista una via di scampo alla condizione
umana, perché l’uomo è solo in un ambiente (l’orto) delimitato da un alto
muro.
La siepe di Se in Leopardi, la Natura è matrigna e causa della sofferenza, per Montale
Leopardi ed essa è indifferente e alcuni particolari sono il simbolo del mal di vivere.
il muro con
i cocci di La siepe di Leopardi ed il muro con i cocci di bottiglia di Montale limitano la
bottiglia felicità dell’uomo, ma con delle differenze. Leopardi riesce ad immaginare
quanto ci può essere al di là della siepe e gli è “dolce naufragar in questo
mare”; per Montale, il muro è invalicabile e non esiste nessuna forma di
immaginazione che gli permetta di pensare momenti felici al di là di esso,
se non un breve luccichio del male sotto il sole di agosto. Anche il ricordo è
un mezzo per raggiungere la felicità pur essendo molto passeggera.
Leopardi partendo dal ricordo di Silvia, fa una riflessione amara sulla
giovinezza perduta e sulla fine di tutte le illusioni che la giovinezza porta
con sé. Silvia è stata strappata alla vita da una natura crudele e
indifferente; la morte arrivata troppo presto l’ha privata della giovinezza;
anche il poeta ha perso, non la vita, ma le speranze giovanili e la
giovinezza passata negli studi e trascorsa in solitudine. Silvia diventa quindi
il simbolo stesso della gioventù e della speranza, scomparse.
Pessimismo Concludendo, si può affermare che il pessimismo di Montale è molto più
di Montale radicale di quello di leopardi. Almeno Leopardi cerca di raggiungere la
più radicale
felicità con le illusioni; invece per Montale ogni tentativo in tal senso è
precluso ed esiste solo la possibilità di accettare il “male di vivere” con
indifferenza.
Muro con i cocci di bottiglia di
Montale
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