Page 13 - Per-colpa-di-quella-divisa-bianca-da-marinaio_Neat
P. 13
coraggiamento di mio padre, andai alla scuola serale da un
bravo Sacerdote locale: Don Graziani.
LA SOCIETA' INTELLETTUALE era costituita dai Maestri
di scuola, elementare naturalmente, da due o tre Preti, da un
vecchio Medico, da una vecchia Postina, da una vecchia
Guardia municipale, un Esattore, un Sindaco, uno Spazzino,
un Sacrestano-campanaro. Ho messo in lettere maiuscole it
titolo di questi Signori e Signore, perche' nella mente di noi
ragazzi erano tutti delle persone importanti, le piu' importanti
che si conoscessero. L'industria locale si aggirava tutta in-
torno all’edilizia. Un Capo-mastro ideava, disegnava, gettava
le fondamenta, innalzava le mura e metteva il tetto a qualun-
que edificio: case, chiese, scuole, stalle. Poi passava il lavoro
al Falegname, che era I'artefice della mobilia, delle finestre,
porte, letti per gli sposi novelli, bauli ed armadi per la bi-
ancheria. Tutto fatto a mano, senza macchine, solo con pialla,
sega, scalpello e lima. Ma quando consegnava i suoi prodotti
al cliente, metteva nello loro mani pezzi di artigianato finis-
simi. Naturalmente per gli strumenti di lavoro sia il
Falegname, come it Muratore, dipendevano dal Fabbro ferraio
che dall'alba alla tarda sera riempiva il paese con il suono del
martello e l’incudine. Il Barbiere, il Sarto e il Calzolaio com-
pletavano la piccola borghesia paesana.
La campagna, divisa in tanti piccoli possedimenti, era il regno
degli uomini. Si coltivava ogni metro quadrato di terreno, con
zappa, picco, vanga ed a forza di braccia. I raccolti? Era fortu-