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I TRE MATRIMONI DI PAPA'


          Non state a pensare male! Non ha divorziato, dalla prima per
          sposare la seconda, e lasciato la seconda per sposare la terza,
          come si  fa oggi  senza vergogna,  a testa alta.  In quei  tempi,
          particolarmente tra la gente di campagna, si moriva, scusatemi

          la frase, a buon mercato! Le due prime spose se ne andarono
          una  dopo  l’altra,  lasciando  il  povero  Salvatore  con  il  cuore
          spezzato e con i figli che erano nati. Meno, male che come si
          moriva cosi; si nasceva e c’era sempre qualche persona buona
          che veniva  ad occupare  il  posto vuoto, a dare una mano ed
          affetto al vedovo ed ai figli orfani. Debbo confessarvi che la

          storia di mio padre, mi commuove e mi piace. Voglio raccon-
          tarvela. Piacera’ anche a voi!

          Quando  era  giovincello  Turi  doveva  essere  un  bel  picciotto
          siciliano;  era  bello  anche  da  anziano.  Ma  nel  paese  nativo,
          Alcara I Fusi, lavoro, non se ne trovava e dovette trasferirsi a
          S. Marco d'Alunzio, paese con piu’ possibilita’, per guadag-
          narsi la vita. Era forte, ed aveva tanta voglia di lavorare e di
          guadagnare: gli diedero lavoro. Paga? Pane, alloggio e qual-

          che centesimo al giorno. Fu cosi' che capito’ a lavorare da un
          massaro, proprietario di masseria, che in paese se la passava
          molto bene. La paga era sempre scarsa ma Turi non si rispar-
          miava, anche per non perdere il lavoro; ma il motivo princi-
          pale era  che il  massaro  aveva  un fior di figliola, che nel
          pensiero di Turiddu naturalmente, era nata, cresciuta e guar-
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