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Mettemmo i nostri sacchetti nei portabagagli e poi Gennarino
          disse:  “Voi mantenetemi Il posto, debbo andare a parlare con
          il fochista”. Un salto dal finestrino e di corsa alla macchina di
          testa, non distante da noi, e lo sentimmo gridare:

          “Capo, io ho un appuntamento urgentissimo con la mia fidan-
          zata... a Napoli. Dobbiamo sposarci Domenica prossima, nel
          Santuario di Pompei.. e mi ha fatto sapere che se non arrivo a
          tempo, si sposa con un marocchino, se non trova un marinaio

          Americano”.
          “Che vuoi che ti taccia da compare?”

          “No! devi far volare questo treno. Bologna, Roma, Napoli in

          poche ore. o quella bella guagliona mi lascia”.
          “Ufficiale...  con  quella  faccia  napoletana,  tu  ne  troverai
          dieci ... Auguri i figli maschi”.


          “Anche a te capo. Posso offrirti una sigaretta ... Americana?”.
          “Anche due.. una per il mio compagno”.

          “tutto il pacchetto... tanto lo ne trovero' un altro nelle tasche...
          dei  soldati  Americani  che  hanno  occhi  solo  per  le  belle  ra-

          gazze ... ma Capo ... A tutta velocita”.
          “Ubbidienza e umilta’”.

          Il treno fischio’, Gennarino risali’ per il finestrino...dicendoci

          sotto voce: “Ho dato un pacchetto a loro... ne ho altri tre in
          tasca ... Si fuma e si canta..Che gioia! siamo liberi ... Liberi!”.
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