Page 274 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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                lezione DICIASSgTTESIMA.
                                    I
              Suoi tanti eiptii cnmbatteMti or Uscir
               m suol nemico, ove
                      I' Asi'po irrjga  I
                         i campi-
              Con ie pingui acque lii Heoria
              E U vendetta altissima gli attende
              Ui lor superba empia insoleir/a: iniqui,
                      ponendo,  i simulacri
              ‘
             •*>'. « POgliar de' numi
                     , e dar la fiamma ai.templi
              ftoii ebbor tema
                    ; e sparse  l' are  , e scossi
              rur da radice e rovesciati a terra
              I divini delubri. Or del mal fatto
              Non miiior pena hanno ed avran; nè al fondo
              Oiunta è ancor de lor mali la misura.
              Tanto di sangue si fari l.igiime
              Ne’ campi di
                   1 latea setto il ferire
              Della dorica lancia
                     , e le cataste
              Deir ossa anco alla terra discendenza
              Con lor sileii/io insegneran che all uomo
              un troppo alto sentir non sì conviene:
              Poi che arroganza sul fiorito stelo
              Mette spighe di colpe
                      , ondo si miete
              Lagiimevule messe. Or voi mirando
              Tanto gasi igo, Atene e Grecia in mente
              Sempre serbale, e alcun non si.i che schivo
              Della sorte presente
                     , altra ne biamì
              A gran prezzo mercar. Nell' alto siede
              Conoscitor, e  i iimlor severo
              De'supeibi ardimenti  il sommo Giove:
              Pelò Voi con parlar s.iggio ammonite
              Lui, che manco è di senno, a rimanersi
              Dall olTender gli Dei con dispettoso
              Orgoglio K tu di Serse amata madre,
              l^n bell (innnianto nella reggia prendi
              E incontro al tìglio recalo: che tutte
                        V IO'_w  ,
              A lui di dosso per dolor squarcìstè??- ,
              Le vestimenta pendono: e con U
                      w vtill
              Voci tu l'atrannata alma gli acqi
              Egli te Sola ascolterè.  *
       Non passa molto infatti che entra Serse coi panni laceri, e con
       nuli altro che la faretra
                  ; e con espressioni di lutto che vanno
       progressivamente crescendo, la tragedia finisce.
          Qual core di Greco assistente a quello spettacolo, poteva
       restar chiuso alle più vivo emozioni?
          A Colono, villaggio posto sulla sinistra del Cefiso, sul prin-
       cipio del secolo quinto avanti Gesù Cristo, nacque Sofocle che
       visse fino al 406. Nella sua gioventù gareggiò con E.schilo, a lui
       superiore in età e in fama, in uno di quei concorsi di poesia che
       tanto eccitavano gl’ ingegni allo studio e all’espressione del bel-
       0. Purono giudici della gara Cimone e gli altri generali tornati
          ' Tradux. del BelluUi.
                               Digiliznd by Coogli
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