Page 327 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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SPEDIZIONE DJ SICILIA.  Si 7
     mano contro sua madre. Alcibiade Timarrà  il  tipo del più bril-
     lante, ma del più immorale e'per conseguenza del  più  perico-
                   ‘
     loso cittaflino di una repubblica.
        Oliando fu conclusa la |iace, Alcibiade sjiorava di soppian-
     tare nell’autorità Nicia; e ciò  in  grazia d’un  antico legame
     d’ospitalità che la sua famiglia aveva strinto con Sparta, e dei
     gentili riguardi che aveva prodigato recentemente ai prigionieri
     di Sfatteria. Ma gli Spartani non fecero nessun conto delle ca-
     rezze d’un giovano noto principalmente pel fasto, il libertinaggio
     e r insolenza, e gii preferirono  i prudenti Nicia e Lachetc. Alci-
     biade allora  si messo  nel partito dell’ opposizione a  questi e a
     Sparta, con un’energia e abilità che per  l’ innanzi non si sa-
     rebbe pen.sato che  le possedes.se.  lira un momento favorevole,
     perché dopo la morte di Cleono  il partito della guerra non aveva
     più chi lo dirigesse. D’altronde  la guerra era resa non difiBcile
     dai malumori insorti in diversi Stati peloponnesiaci a motivo del
     trattato. fra Sparta e Alene, e ilai malumori  in AUme medesima
     a motivo della titubanza di’ Sparta a metterlo in esecuzione.
       • A manifestare alienamente  il loro malanimo verso Sparta
     furono primi  i Corinti. Dopo che quella città ebbe concluso  il
     trattato di pace e d’ alleanza culla nemica  gl’ inviati di Corinto
                       ,
     che avevan preéo parte  alle conferenze di Sparta  si  recarono
     ad Argo. Comunicarono  li l’accaduto ai primari cittadini, o sog-
     giunsero che non potendo Sparta aver fatto pace cogli Ateniesi
     per altra ragione che  |x*r  [lotersi  a.s.soggeltare  il Peloponneso,
     bisognava che Argo s’assumesse  il glorioso incarico di salvarlo.
     Gli suggerirono, a questo scopo, d’invitare a un’alleanza di-
     fensiva tutte  le città autonome della Grecia. Agli Argivi arrise
     il. pensiero di organizzare e dirigere una lega per la quale, sop-
     piantando Sparta, avrebbero potuto mettersi  a capo del Pelo-
     ponneso: tanto più che in mezzo alla guerra generale, e’s’eran
     sempre tenuti in pace, e però si trovavano in floridissime con-
     dizioni. Furono dunque nominali  dodici  cittadini colla facoltà
     d’ ammettere all’ alleanza d’ Argo qualunque città fuorché Sparta
     e AUme. La prima a confederarsi con Argo fu Mantinea; e dopo
     lei, gli Elidesi e  i Corinti  e  i Calcidesi di Tracia.  1 Beoti e  i
     Megaresi pareva sul principio che  voles-sero far  lo  stesso, ma
     |K)i riflettendo che la democrazia degli Argivi non potrebbe an-
        * Duruy  , iU$t, greeqne ^ eh. XV.
                                ‘
                               Di
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