Page 508 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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498      LEZIONE TIIENTLNESIMA.
       vorcvole a loro  ; è probabile che questo consiglio  glielo desse
       perchè, sapendo che donna si fosso, temeva che  il suo ritorno
       potesse esser causa di grandi discordie. Poco dopo andò nel-
       l’ Epiro Polisperconto medesimo, e  la seppe indurre a partirne
       in sua compagnia. Per istrada, trovarono' Euridice col suo sposo
       Arrideo, alla testa d’ un’ armata, coll’ intendimento d’ opporsi al
       ritorno d’ Olimpia. Ma  i soldati, alla vista della madre d’-Ales-
       sandro, passarono dalla parlo di questa, e le consegnarono  il re
       e la moglie di  lui. Dopo averli Olimpia tenuti chiusi per qualche
       tempo  in una prigione orribile, Arrideo  lo  fece trucidare da
       alcuni Traci; e a Euridice, le mandò un pugnale, una corda e
       un veleno perchè  la  si desse  la morte che  le piaceva di piu.
       Euridice, dopo aver supplicato gli dei che mandassero un re-
       galo simile alla sua nemica,  si  strangolò. Non ancora sazia,
       l’ efferata Olimpia fece disotterrare  il cadavere  d’ lolla,  figliolo
       d’Antipatro e fratello di Cassandro, per farne gettare al vento
       le ceneri; e ordinò la strage di cento de’ più illustri macedoni
       per sospetto che parteggiassero per Cassandro.
         Quando questo riseppe tali barbarie, lasciò  il Peloponneso
       e si recò per mare in Macedonia. Al suo avvicinarsi. Olimpia si
       chiuse in Pidna con Kossane e il suo figliolo Alessandro Acuto,
       il giovane re, con Tessalonica sorella del Magno, con Deidamia
       figliola d’ Eacida re d’ Epiro, e con  altri molti; e dette  il co-
       mando dell’armata ad Arislonoo.  Sperava però, più che in
       tutti,  in  Polisperconte e  in Eacida che venivano in suo soc-
       corso: ma  allo scontro del nemico,  i soldati  di  tutl’e due  si
       ribellarono e s’unirono a Cassandre. Pure, Olimpia fece una
                 e  solo  s’ arrese quando ce  la  costrinse
       resistenza energica ,
       la fame. Cassandro era  risoluto di levarle  la  vita: ma voleva
       farlo senza incorrerne  l’odiosità. Le propose dunque di fug-
       gire per mare  affine di  sottrarsi  alla vendetta dei parenti di
       quelli che lei aveva fatto uccidere; ma questa fuga, gliela propo-
       neva coll’intenzione di farla buttare in mare, e attribuire poi
       la sua morte a una burrasca suscitata dagli dei in punizione
       delle sue crudeltà. Olimpia  rispose fieramente che  la non era
                     il vincitore mandò a ucciderla
       donna da darsi alla fuga. Allora
       dugento soldati ma questi, vedendola riceverli con un contegno
              :
       imponente e coperta della veste  reale, furono presi da  tanto
       rispetto che si ritirarono. Questi scrupoli però non gli ebbero  i
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