Page 565 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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SOTTOMISSIONE DELl.E COLONIE GRECHE AI ROMANI.  555
     crificarle  il suo proprio fratello Tiraofane, quando questo s’era
     reso tiranno di Corinto- Alcuni profughi siracusani erano andati
     a invocar l’aiuto delta loro madrepatria; e questa aveva  affi-
     dato r impresala Timoleone che venne in Sicilia con dieci navi.
     Era ben ardua la sua impresa, vista  la pochezza della gente
     che aveva  seco e  la gran quantità dei nemici che bisognava
     combattere. Ma lui seppe entusiasmare  i suoi soldati e  i popoli
     parlandogli in nome della libertà e del bene di  tutti  , mentre
     che ognuno de’ suoi avversari non sosteneva che  il proprio van-
     taggio. Ebbe anche un’altra fortuna inaspettata, e fu che Dio-
     nigi, 0 perchè  si credes.se impotente a resistere, o perché  si
     sentisse bisognoso d’ una vita privata e tranquilla, gli cedé la
     cittadella, alla sola condizione che gli desse  i mezzi di traspor-
     tarsi a Corinto. Per tutte queste circostanzej e’ venne facilmente
     a capo dell’ impresa di liberar la città da Tceta e dai Cartagi-
     nesi. Dionigi, poco prima ricco e potente, e arbitro d’ un’ ar-
     mata e d’ una flotta considerevole, andò a finire privatamente e
     miseramente  i suoi  giorni a Corinto, notevole esempio d’ una
     delle più grandi vicende della fortuna.
    <  La prima cura di Timoleone fu di fare atterrare tutti  i for-
     tilizi eretti per propria difesa dalla tirannia; e sul luogo dove
     prima c’ era la cittadella, ci fece costruire gli edilìzi pei tribu-
     nali afiìnchè fosse, una volta, reso giustizia dove aveva già re-
     gnato l’arbitrio. La città liberata, bisognava ripopolarla:  nei
     venti anni di guerra civile era stata uccisa o costretta a emi-
     grare tanta gente, che  la città si trovava ora cosi deserta da
     crescerci l’erba nelle vie. Timoleone dunque mandò a Corinto
                            i Siracu-
     perchè fossero invitati solennemente ad andarci tutti
     sani che erravano per la Grecia e per le Cicladi, e quanti altri
     di più avessero voluto. L’ invito fu bene accolto  : si computano
     a 60,000 quelli che ci  si recarono. Timoleone, per prevenir la
     miseria e quindi le sedizioni, distribuì delle terre a tutti  i novi
     venuti.. Ordinò  il governo democraticamente, con uguaglianza
     perfetta fra tutti  i cittadini  , e introdusse molti miglioramenti
     nelle leggi civili. Fece poi sottoporre a giudizio  le statue che
     erano state erette, nei tempi precedenti, ai tiranni, e fu conser
     vata soltanto quella di Gelone in grazia dei trionfi ch’egli aveva
     riportato sui barbari. Tutte  l’ altre, che erano in gran numero,
     furon vendute per riassestare le finanze pubbliche.
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