Page 111 - I Segreti del digiuno al Futuhat FINAL
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110                                         al-Futūḥāt al-makkiyya

            Considera la Saggezza di Allah nel far f uire queste realtà essenziali
            [sulle  lingue]  dei  Suoi  servitori,  senza  che  essi  ne  siano  consapevoli.
            In  realtà  è  Lui  che  parla,  non  loro.  Questo  è  il  regime  (ḥukm)  della
            espiazione  per  chi  si  comporta  in  questo  modo.  La  lode  spetta  ad
            Allah. In questo rientrano tutte le af ermazioni che abbiamo riportato
            riguardo a questa questione, se rif etti su di esse con attenzione. Non
            c’è bisogno di parlarne ulteriormente, poiché sarebbe una ripetizione,
            anche se la menzione di queste cose conterrebbe più benef ci che quello
            che abbiamo menzionato, per via delle dif erenti relazioni; ma questo è
            quanto basta come trasposizione per questa questione.



                       CONTINUAZIONE RIGUARDO ALLA
                            SEZIONE DI CHI MANGIA
                          O BEVE DELIBERATAMENTE
            Alcuni  [dottori  della  Legge]  sostengono  che  egli  deve  recuperare  e
            che è tenuto all’espiazione che è prevista per i rapporti sessuali. Altri
            sostengono che non è tenuto ad alcuna espiazione. Io sostengo che egli
            non deve recuperare e non è tenuto ad alcuna espiazione, poiché non
            potrà mai recuperare [il digiuno infranto]. Tuttavia dovrebbe fare molti
            digiuni  di  obbedienza volontaria, così  che la quota obbligatoria [del
            digiuno] venga completata da quella volontaria. Per noi, gli obblighi
            di istituzione divina def niti nel tempo, quando il tempo è passato e
            l’omissione è deliberata, non possono mai essere recuperati: [il servitore]
            faccia dunque molti atti di obbedienza volontaria corrispondenti ad essi,
            salvo che nel caso del pellegrinaggio, in quanto, pur essendo connesso
            ad un particolare momento, è [da fare] una sola volta nella vita, ad
            eccezione  di  colui  che  sostiene  la  [necessità  della]  facoltà  [di  farlo].
            [Per costui], quando [il servitore] fa il pellegrinaggio adempie [al suo
            obbligo], ma è disobbediente nel rimandarlo, pur avendo la facoltà di
            farlo.
            Continuazione:  la  trasposizione.  Mangiare  e  bere  sono  un
            nutrimento, f nalizzato al mantenimento della vita di chi mangia e di chi
            beve per mezzo di questa causa occasionale; la vita di costui è acquisita
            (mu ta ā a ,  come  è  acquisita  la  sua  esistenza,  ed  in  questo  modo  il
            possibile la cui [esistenza] è necessaria per altro si distingue da Colui
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