Page 141 - I Segreti del digiuno al Futuhat FINAL
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140                                         al-Futūḥāt al-makkiyya

                CONTINUAZIONE RIGUARDO ALLA SEZIONE SUL
                  DIGIUNO DELL’ULTIMO (SIRR) ( ) DEL MESE
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            Sappi che a proposito di questo digiuno è stato riportato l’ordine da
            parte del Profeta, che Allah faccia scendere su di lui la Sua  alāt e la
            Pace. Ci è stato trasmesso da Abū Dāʾūd, riferendo quanto detto da
            ʿAbdallāh  ibn  al-ʿAlāʾ  sull’autorità  di  al-Mugīra  ibn  Qurra,  che  un
            giorno Muʿāwiya si alzò tra la gente presso il convento ( ay ) di Musiḥal,
            che è alla porta di Ḥumṣ, e disse: “O uomini, abbiamo visto il crescente
            lunare nel giorno tal dei tali, ed io mi appresto a digiunare: chi vuole
            farlo lo faccia”. Si alzò allora verso di lui Mālik ibn Hubayra as-Sabalī e
            disse: “O Muʿāwiya, si tratta di una cosa che hai sentito dire dall’Inviato
            di Allah, che Allah faccia scendere su di lui la Sua  alāt e la Pace, o
            di  qualcosa  che  fai  di  tua  iniziativa?”  ed  egli  rispose:  “L’ho  sentito
            dall’Inviato di Allah, che Allah faccia scendere su di lui la Sua  alāt e la
            Pace, che ha detto: “Digiunate all’inizio del mese ed alla sua f ne ( ūmū
             - a  a  a  i  a- u)” ( ).
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            Sappi che il segreto ( i  ) è il contrario della notorietà ( u  a : il mese ( a  )
            si chiama così per il diventare apparente (i ti ā ) [della Luna] ( ), per il
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            180  Il  termine  “ i  ”  deriva  dalla  radice  verbale   a  a,  che  signif ca  primariamente
            “gioire, provare una dilatazione del cuore senza segni esteriori”: “ a ū ” o “ u ū ” è
            il piacere privo di segni esteriori, mentre il termine “ḥu ū ” designa il piacere che si
            accompagna a segni esteriori. La stessa radice ha anche il signif cato di “nascondere”,
            da cui il termine “ i  ”, che signif ca segreto, la parte interiore di una cosa, il suo cuore.
            Secondo i lessici arabi il termine “ i  ” applicato al mese ( a  ) può indicare sia l’inizio,
            che il mezzo, che la f ne, con una prevalenza per questi due ultimi e soprattutto per il
            mezzo. Nel seguito del testo risulterà chiaramente che per Ibn ʿArabī il signif cato di
            “ i   a - a  ” è la f ne del mese. Va osservato che dalla stessa radice sono derivati anche
            i termini “ a a ”, “ a ā ” e “ i ā ” che si riferiscono all’ultima notte del mese, cioè la
            notte della Luna nuova, quando la luminosità della Luna è completamente nascosta
            alla vista dell’osservatore.
            181  a    riportato da Abū Dāʾūd, XIV-8. Nelle varie versioni e nei commenti riportati
            da Abū Dāʾūd risulta l’incertezza sul signif cato dell’espressione, tanto che sono riferite
            tutte e tre le interpretazioni possibili.
            182 L’espressione “ ūmū  - a  a  a  i  a- u” può quindi signif care anche “digiunate
            in ciò che è notorio e nel suo segreto” o anche: “digiunate quando la Luna è visibile e
            quando è nascosta”. La traduzione “digiunate il mese ed il suo segreto” non è corretta
            in  quanto  nel  mese  è  comunque  incluso  ogni  suo  giorno,  compresi  quelli  in  cui  la
            Luna non è visibile. Nei lessici arabi l’espressione “ ūmū  - a  a” viene primariamente
            tradotta come “digiunate all’inizio del mese”, in quanto il termine  a   indica la Luna
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