Page 143 - I Segreti del digiuno al Futuhat FINAL
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142 al-Futūḥāt al-makkiyya
ama ā ed essi sono caratterizzati dall’Attributo del Vero in questo
avvicinamento, così come sono caratterizzati da esso in pubblico nel
digiuno dell’obbligo, come il mese di Ramaḍān, poiché Egli Si manifesta
qui con il Suo Nome Ramaḍān ed il mese si chiama così per velarLo,
l’Altissimo.
La maggioranza dice: “ho digiunato Ramaḍān” ed il conoscitore dice:
“ho digiunato il mese di Ramaḍān in modo manifesto [o: a seguito
di una ingiunzione pubblica] (mu la a )”. Allah ha detto loro: “Chi di
voi vede la Luna [di Ramaḍān] ( a )”, e questa è la proclamazione
(i lā ) di Ramaḍān e la sua notorietà, “digiuni in esso” (Cor. II-185), ad
eccezione di “colui che viaggia”, poiché chi viaggia verso di Lui [o: esso]
si mette in viaggio per contemplarLo [lo] e quindi non è in uno stato di
contemplazione nel momento del suo viaggio. Il “malato” è colui che si
allontana dal Vero poiché la malattia dell’anima è l’inclinazione (mayl)
dell’anima verso la creatura e quindi non vede la Luna [di Ramaḍān].
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La mestruazione è la menzogna dell’anima ( ) e per quello essa è un
danno nella sede (maḥall) che contrasta con la purezza che è necessaria
per la vicinanza, cioè la veridicità ( i ). È stato tramandato nella
notif cazione autentica: “Quando il servitore prof erisce la menzogna,
l’Angelo si allontana da lui di trenta miglia per il fetore di ciò che ha
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fatto” ( ), ed ha usato il trenta che è il completamento (kamāl) del
numero del mese lunare che diventa nascosto (i ta a a) nei raggi del
Sole. La donna in impurità è lontana dalla contemplazione della Luna
[di Ramaḍān] ( u ū a - a ) per ciò che abbiamo menzionato.
Il Vero, Gloria a Lui, non Si avvicina al Suo servitore se non per donare
ed elargire a lui [la luce della Sua Scienza], poi lo espone agli uomini
poco per volta af nché non li abbagli lo splendore della luce di ciò che
gli ha accordato, per la debolezza degli occhi della loro vista interiore, e
per Misericordia verso la maggioranza.
Egli [il Suo servitore] non cessa di manifestarsi loro poco a poco e non
fa loro apparire della scienza di Allah, che il Vero gli ha accordato
nello stato spirituale (ḥāl) di quell’ultima notte del mese ( a ā ), se non
la misura di ciò che egli sa che non li sconvolgerà, f nché gli occhi della
186 A questo proposito rimando il lettore alle pagg. 87-88 della traduzione della parte LVI.
187 a riportato da at-Tirmiḏī, XXV-46.