Page 147 - I Segreti del digiuno al Futuhat FINAL
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146 al-Futūḥāt al-makkiyya
Lo ha apportato dal Signore della Dimora, che gli ha insegnato ciò che
ha depositato in essa di ogni cosa buona (mal ḥ). L’Altissimo ha detto:
“Abbiamo spiegato ogni cosa in dettaglio” (Cor. XVII-12), “Quello
af nché sappiate che Allah è Potente sovra ogni cosa e che Allah
comprende in Scienza ogni cosa” (Cor. LXV-12).
CONTINUAZIONE RIGUARDO ALLA SEZIONE SULLA
SAGGEZZA INSITA NELLA REGOLA SECONDO CUI LA
GENTE DI OGNI PAESE COMPIE IL DIGIUNO IN BASE
ALLA PROPRIA VISIONE [DEL CRESCENTE LUNARE]
Muslim ha riportato nel suo aḥ ḥ, sull’autorità di Kurayb, che Umm
al-Faḍl bint al-Ḥāriṯ lo mandò da Muʿāwiya in Siria. Egli disse: “Arrivai
in Siria ed assolsi l’incarico che lei mi aveva assegnato, e mentre ero
in Siria cominciò il mese di Ramaḍān, e vidi il crescente nella notte di
Venerdì. Poi ritornai a Medina alla f ne del mese e ʿAbdallāh ibn ʿAbbās
mi interrogò [sul mio viaggio], ed avendo io menzionato il crescente
lunare, mi chiese: “Quando hai visto il crescente lunare?”. Io risposi:
“Lo abbiamo visto la notte di Venerdì”, ed egli chiese: “Tu l’hai visto?”
ed io risposi: “Si! E la gente l’ha visto ed abbiamo tutti digiunato e con
noi Muʿāwiya”. Egli allora disse: “Ma noi l’abbiamo visto la notte di
Sabato, e continuiamo a digiunare f nché completiamo i trenta giorni
o lo vediamo di nuovo”. Dissi: “Non ti basta la visione di Muʿāwiya ed
il suo digiuno?”, ed egli rispose: “No! Così ci ha ordinato l’Inviato di
Allah, che Allah faccia scendere su di lui la Sua alāt e la Pace” ( ).
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Il tuo corpo e le tue facoltà sono il tuo paese ( ala ), il tuo clima, il tuo
mondo ed il tuo gregge, e tu sei chiamato a disporre di essi secondo la
misura che il Vero ha def nito per te nella Sua Legge. Tu sei il pastore
responsabile di essi, non un altro. Invero Allah non ha imposto un
fardello (kalla a) a qualcuno se non in base al suo stato e alla sua capacità,
e non ha imposto a nessuno il fardello di un altro. “Ogni anima è pegno
( a a per ciò che ha acquisito” (Cor. LXXIV-38) e “Ogni anima
argomenterà per se stessa” (Cor. XVI-111), “Ad ogni uomo abbiamo
attaccato il suo destino ( ā i ) al suo collo” (Cor. XVII-13).
192 a riportato da Muslim, XIII-28, Abū Dāʾūd, XIV-9, an-Nasāʾī, XXII-7, at-
Tirmiḏī, e da Ibn Ḥanbal.