Page 145 - I Segreti del digiuno al Futuhat FINAL
P. 145

144                                         al-Futūḥāt al-makkiyya

            incontrarlo o che egli scriva, e le sue notizie li raggiungono di tempo in
            tempo f no al momento dell’incontro, al suo ritorno. Gloria al Saggio,
            l’Informato:  “Egli  governa  la  faccenda  e  spiega  in  dettaglio  i  segni”
            (Cor. XIII-2). Forse noi comprenderemo grazie a Lui. Simile a ciò è
            l’occorrenza del digiuno del segreto del mese, ed il mese è un esempio
            fatto per chi comprende grazie ad Allah.

            Nel  digiuno  dell’ultimo  giorno  del  mese  vi  è  la  stazione  della
            concentrazione ( am iyya  delle energie interiori ( imam) in Allah, f nché
            non veda altro che Allah. Ciò corrisponde al suo detto, che Allah faccia
            scendere su di lui la Sua  alāt e la Pace: “Vi è un momento per me in
                                                  188
            cui solo il mio Signore mi può comprendere” ( ), poiché egli è in una
            teofania specif ca per lui e per questo l’ha attribuita a sé dicendo: “il mio
            Signore” e non ha detto “Allah” o “il Signore”.

            Tra le cose [627] che confermano la nostra af ermazione che con il
            digiuno  dell’ultimo  del  mese  egli  intende  la  concentrazione  è  la  sua
            esortazione e la sua incitazione al digiuno della f ne ( u a ) di Šaʿbān,
            ed il fatto che chi lo manca debba recuperarlo. Invero [il nome] Šaʿbān
            viene dalla suddivisione (ta    ). Per questo è detto che questo mese è
            stato chiamato Šaʿbān se non per la dispersione [o suddivisione] delle
            tribù  degli  Arabi  in  esso  ( ).  Allo  stesso  modo,  Egli,  l’Altissimo,  ha
                                  189
            detto: “…vi abbiamo fatti popoli ( u ū ) e tribù ( a ā il)” (Cor. XLIX-13)
            ed i popoli, per gli stranieri, sono come le tribù per gli Arabi, cioè vi ha
            suddiviso in popoli ed ha distinto una tribù dall’altra. La morte (ma iyya
            è stata chiamata “ a ū a” perché essa separa il morto dalla sua famiglia.
            Il digiuno della f ne di Šaʿbān è più fortemente raccomandato del digiuno
            della f ne degli altri mesi, per la separazione che esso [mese] comporta.
            Muslim ha riportato sull’autorità di Ibn ʿUmar che l’Inviato di Allah,


            188  a    non recensito nelle raccolte canoniche.
            189 Il nome Šaʿbān deriva dalla radice verbale  a a a, che è una di quelle che hanno
            signif cati opposti, quali appunto “raccogliere, riunire, mettere insieme” e “dividere,
            separare, disperdere”. Nei lessici arabi è spiegato che il nome Šaʿbān venne applicato,
            circa due secoli prima dell’Egira, al mese che cadeva tra metà Giugno e metà Luglio,
            poiché in esso le tribù arabe si disperdevano per cercare l’acqua nelle oasi. A quell’epoca
            il calendario arabo, per via del mese intercalare, era diventato solare e tale rimase f no
            all’abolizione del mese intercalare, con la rivelazione del versetto 37 della Sūra IX, e la
            conseguente restaurazione del calendario lunare.
   140   141   142   143   144   145   146   147   148   149   150