Page 205 - I Segreti del digiuno al Futuhat FINAL
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               CONTINUAZIONE RIGUARDO ALLA SEZIONE DEGLI
                            INIZI (GURAR) DEL MESE,
                          CIOÈ DEI PRIMI TRE GIORNI

            Muslim ha riferito che Muʿāḏa chiese ad ʿĀʾiša: “È vero che l’Inviato di
            Allah, che Allah faccia scendere su di lui la Sua  alāt e la Pace, digiunava
            ogni mese tre giorni?”, ed ella rispose: “Si!”. Le chiesi allora: “In quali
            giorni del mese digiunava?” ed ella rispose: “Non gli importava quali
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            fossero i giorni in cui digiunava” ( ).
            Sappi che ogni mese che arriva all’uomo è un ospite che arriva a lui da
            parte del Vero, e l’uomo è tenuto a rispettarne il diritto, che è chiamato
            ospitalità ( iyā a : il mese è l’ospite ed il diritto dell’ospite è tre giorni
            ( ). Per questo il Legislatore ha prescritto, nella norma raccomandata
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            (ma  ū ), tre giorni di ogni mese, e noi preferiamo che siano all’inizio del
            mese e diciamo: l’uomo fa quel digiuno nei primi tre giorni di esso in
            quanto la Legge ha riportato di af rettarsi  a dar da mangiare all’ospite,
            ed egli, che Allah faccia scendere su di lui la Sua  alāt e la Pace, ha detto:
            “La fretta viene dallo Šaytān, ad eccezione di tre [casi]…” ( ), tra i
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            quali ha menzionato il dar da mangiare all’ospite. E l’inviato di Allah,
            che Allah faccia scendere su di lui la Sua  alāt e la Pace, “digiunava i tre
            giorni iniziali di ogni mese”, come ha riferito an-Nasāʾī, sull’autorità di
            Ibn Masʿūd ( ).
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            Il digiuno è un attributo che appartiene ad Allah ed Egli lo ha scelto per
            Sé tra tutte le opere: si tratta di un’opera che riguarda esclusivamente
            questa  costituzione  [umana],  poiché  non  appartiene  all’Angelo  ( ).
                                                                  293
            Quindi un Angelo approssimato non Lo contempla, Gloria a Lui, in
            un  grado  [o  luogo]  di  contemplazione  (ma  a )  legato  al  digiuno  ed
            Egli, Gloria a Lui, non Si manifesta mai ad un Angelo in un grado di


            289  a    riportato da Muslim, XIII-194, Abū Dāʾūd, XIV-70, e da at-Tirmiḏī, VI-53.
            290  a    riportato da al-Buḫārī, LXXVIII-31 e 85, Ibn Māǧa, e da Mālik.
            291  a    riportato da at-Tirmiḏī, XXV-66.
            292  a    riportato da Abū Dāʾūd, XIV-67, at-Tirmiḏī, VI-40, an-Nasāʾī, XXII-70, e
            da Ibn Ḥanbal.
            293 Nell’episodio riportato in Cor. XI-70, Abramo si accorse che i suoi ospiti erano
            Angeli perché si rif utarono di toccare il cibo per loro preparato, in quanto gli Angeli,
            a dif erenza degli uomini e dei  i  , non si nutrono di cibi naturali [Cap. 9 (I 133.14)].
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