Page 207 - I Segreti del digiuno al Futuhat FINAL
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206                                         al-Futūḥāt al-makkiyya

            L’Altissimo  ha  detto:  “Mangiate  e  bevete  con  soddisfazione  per  ciò
            che avete fatto in passato nei giorni trascorsi” (Cor. LXIX-24), cioè i
            giorni del digiuno nel tempo in cui eravate soggetti a rispettare le regole.
            La Gente di Allah sono coloro che digiunano in questi tre giorni, o in
            qualsiasi digiuno facciano, con la consapevolezza di ciò che abbiamo
            detto: chi si riveste di un Attributo divino, la sua ricompensa è quella
            di colui che è descritto dal Suo detto: “… colui nella cui sacca si [o Si]
            trova, esso [o Egli ( u a)] è la sua ricompensa” (Cor. XII-75).
            Poiché  questo  attributo  non  costituisce  un’opera  per  l’Angelo,  egli
            non è presente con colui che digiuna [640] nella Presenza di questa
            teofania e non conosce questo grado di teofania per gusto essenziale.
            L’Uomo, se fa parte dell’élite che possiede la perfezione della Scienza
            per  Allah,  può  contemplare  tutto  ciò  che  contempla  l’Angelo,  quale
            che sia la sua stazione spirituale. Questo però non signif ca che l’uomo
            sia presso Allah più grande dell’Angelo. L’uomo ha una costituzione
            naturale più perfetta e l’Angelo ha un rango più perfetto. Così mi disse
            l’Inviato di Allah, che Allah faccia scendere su di lui la Sua  alāt e la
            Pace, in un accadimento contemplativo in cui lo vidi, che Allah faccia
            scendere su di lui la Sua  alāt e la Pace, e lo interrogai. Ma l’uomo ha
            un gusto spirituale più onnicomprensivo dell’Angelo, a causa della sua
            onnicomprensività. Alcuni sono in errore a questo riguardo, per il fatto
            che l’essere di costituzione spirituale [cioè l’Angelo] ha la possibilità di
            rivestire tutte le forme che vuole; essi ignorano che mettere il k ḥl sugli
            occhi non è la stessa cosa che averli naturalmente neri (kaḥal).
            L’Uomo universale (al-i  ā  al-kāmil) – non l’uomo animale – è più per-
            fetto di costituzione naturale per le realtà essenziali (ḥa ā i ) sulla base
            delle quali sono state prodotte le realtà essenziali dei Nomi divini e que-
            lle del Mondo. Egli è colui che Allah ha creato sulla [Sua] Forma e per
            la sua natura onnicomprensiva è tutto Vero, ed il Vero è il suo suppor-
            to di manifestazione (ma lā) ( ), poiché a lui appartiene la perfezione;
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            quindi Lo vede con ogni occhio e Lo contempla in ogni forma. Questo

            296 Ibn ʿArabī si riferisce qui all’espressione “il Vero per mezzo di cui ha luogo la
            creazione (al-ḥa   al-ma lū   i- i)”, coniata da Ibn Barraǧān sulla base di alcuni versetti
            coranici [XV-85 e XLIV-38 e 39]. Nel Cap. 177 (II 310.25) egli precisa: “La Nube
            (ʿamā) è il Vero per mezzo di Cui ha luogo la creazione di ogni cosa. Essa viene chiamata
            “il Vero” perché è identica al Sof  o ( a a ) ed il Sof  o è nascosto in Colui che sof  a”.
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