Page 243 - I Segreti del digiuno al Futuhat FINAL
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242 al-Futūḥāt al-makkiyya
Quindi non digiuniamo se non per due testimoni e non rompiamo se
non per due testimoni, in quanto ciascuno dei due atti di adorazione è
uno statuto (ḥukm) esistenziale ed ogni conclusione ha bisogno di due
premesse ( ), ed esse, nel caso di questi due atti di adorazione, sono i
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due testimoni.
Menzioniamo ora le notif cazioni trasmesse riguardo a quello, per
fornire a chi studia questo libro la nostra fonte, sicché non abbia bisogno
di un altro libro e non si af anni [a cercarlo].
Un primo ḥa è stato riportato nei u a di Abū Dāʾūd. Abū Dāʾūd ha
riferito che Rābʿī ibn Ḫirāš ha riportato che un uomo dei Compagni
del Profeta, che Allah faccia scendere su di lui la Sua alāt e la Pace,
ha detto: “Gli uomini erano in disaccordo riguardo all’ultimo giorno
di Ramaḍān. Si presentarono due arabi e testimoniarono all’Inviato di
Allah, che Allah faccia scendere su di lui la Sua alāt e la Pace, che il
crescente era stato visto la sera precedente. L’Inviato di Allah, che Allah
faccia scendere su di lui la Sua alāt e la Pace, ordinò agli uomini di
rompere e di recarsi ai luoghi della alāt” ( )
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Un altro ḥa è stato riportato anch’esso nei u a di Abū Dāʾūd. Abū
Dāʾūd ha riferito che Ibn ʿUmar ha detto: “Gli uomini cercavano di
vedere il crescente ed io informai l’Inviato di Allah, che Allah faccia
scendere su di lui la Sua alāt e la Pace, che l’avevo visto ed egli digiunò
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ed ordinò agli uomini di digiunare” ( ).
Un terzo ḥa è stato riportato ancora da Abū Dāʾūd. Abū Dāʾūd ha
riferito che al-Ḥusayn ibn al-Ḥāriṯ ha raccontato che il Principe (am )
della Mecca fece un discorso poi disse: “L’Inviato di Allah, che Allah
faccia scendere su di lui la Sua alāt e la Pace, ci ha incaricato di fare
i riti del pellegrinaggio in base alla visione [del crescente lunare] e se
non lo vediamo direttamente e due testimoni validi testimoniano [di
averlo visto] noi intraprendiamo i riti del pellegrinaggio per la loro
346 Il termine “ḥukm” ha anche il signif cato di giudizio, e nella logica il giudizio è la
conclusione di due premesse.
347 a riportato da Abū Dāʾūd, II-249, Ibn Māǧa, e da Ibn Ḥanbal.
348 a riportato da Abū Dāʾūd, XIV-14, al-Buḫārī, XXX-69, Muslim, XIII-113,
127, 128, 133, 216, Ibn Māǧa, ad-Dārimī, Mālik, e da Ibn Ḥanbal..