Page 245 - I Segreti del digiuno al Futuhat FINAL
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            digiuno malgrado si astenga dal mangiare; perché ritrovi la sua qualità
            di colui che digiuna è necessaria una espiazione. Colui che digiuna deve
            fare attenzione a questo punto, poiché si tratta di preferire (  ā ) il Vero
            a se stesso. Egli sarà ricompensato allora secondo la misura di Colui
            che avrà preferito, cioè Allah, l’Altissimo. Colui che resta attento al suo
            Signore, Allah, l’Altissimo, resterà attento a lui di modo che non vi sarà
            altra ricompensa che Lui: “Colui nel cui sacco Egli è stato trovato, è
            Lui ( ) che ne pagherà il prezzo” (Cor. XII-75). Ora, da un lato [il
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            vaso d’oro del re, fatto mettere da Giuseppe nel sacco di Beniamino]
            viene ef ettivamente trovato nel sacco, e quindi il Vero è presente nel
            cuore del Suo servitore credente, che si tiene con Lui; dall’altro lato,
            il digiuno si trova presso Allah poiché è a Lui che appartiene quando
            è  valido.  Colui  che  digiuna  lo  cerca  allora  nel  suo  sacco  e  gli  viene
            detto: “È Allah che l’ha preso”. Allah diventa così Lui stesso il Prezzo
            [di  quest’altra  appropriazione],  conformemente  alla  Sua  parola:  “Il
            digiuno appartiene a Me e sono Io che ne pago il Prezzo” ( ).
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            Ḥadīṯ trasmesso riguardo alla corruzione del digiuno. Abū
            Aḥmad ibn al-ʿAdī al-Ǧurǧānī ha menzionato uno ḥa    di Ḫirāš ibn
            ʿAbdallāh, che ha riferito, sull’autorità [649] di Anas, che il Profeta,
            che Allah faccia scendere su di lui la Sua  alāt e la Pace, ha detto: “Chi
            osserva il f sico ( al ) di una donna tanto da distinguere sotto il suo vestito
            il volume delle sue ossa, se sta digiunando ha rotto”. Questo Ḫirāš è
            ignorato, poiché riferiva da un quaderno in suo possesso e questo ḥa
            fa parte di esso, e ciò che è stato riportato da lui è considerato debole,
            come menzionò il nostro Maestro Abū Muḥammad ʿAbd al-Ḥaqq ( ).
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            351 Da un punto di vista exoterico la traduzione sarebbe: “Colui nel cui sacco esso è
            stato trovato, è lui …”, ma lettura di Ibn ʿArabī, pur non essendo in contraddizione con
            la lettera, si pone ad un altro livello.
            352  a    riportato da Muslim, XIII-163, al-Buḫārī, XXX-2, LXXVII-78, an-Nasāʾī,
            XXII-42, e da Ibn Ḥanbal.
            353 Non sono riuscito ad identif care questo Maestro.
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