Page 303 - I Segreti del digiuno al Futuhat FINAL
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            fatto in ogni moschea e chi sostiene [Ibn Ḥanbal, Abū Ḥanīfa] che non
            può essere fatto se non nella moschea in cui si fa la  alāt del Venerdì. C’è
            chi sostiene [Abū Ḥanīfa] che la donna può ritirarsi nel luogo di culto
            (ma  i ) della sua casa e chi sostiene che il ritiro è lecito ovunque si vo-
            glia, sennonché quando si fa il ritiro in un posto diverso dalla moschea
            è lecito avere rapporti con le donne, mentre se si fa in una moschea non
            si può avere rapporti con le donne. Questo è ciò che sostengo anch’io,
            ma aggiungo che se si intende fare il ritiro in giorni che includono il Ve-
            nerdì non lo si può fare se non in un luogo che consenta, oltre a ritirarsi
            in esso, di fare la  alāt del Venerdì, che si tratti di una moschea o di un
            luogo vicino alla moschea, in cui sia lecito fare la  alāt del Venerdì.

            Sappi che le moschee (ma ā i ) sono le Case di Allah, che sono attribuite
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            a Lui [cfr. Cor. LXXII-18] ( ). Chi trova obbligatorio stare in esse non
            deve distogliere il suo volto verso altri che il Signore della Casa, poiché
            ciò sarebbe un cattivo comportamento (a a ). Non c’è vantaggio a ca-
            ratterizzarle in modo speciale per la loro correlazione con Allah se poi
            si mescolano in esse cose che fanno parte delle sorti della Natura. Chi
            sta con Allah in una casa diversa da quella che Egli ha correlato a Se
            stesso, gli è permesso avere rapporti con sua moglie, a meno che non
            stia digiunando o durante il suo ritiro se sta digiunando.
            Il rapporto con la donna è il ritorno dell’intelligenza (ʿa l) da Allah alla
            contemplazione dell’anima, che [il servitore] faccia di essa una indica-


            511 a 513, e da Abū Dāʾūd, II-94.
            482 Il termine “ma ā i ”, plurale di “ma  i ”, signif ca letteralmente luogo ove ci si
            prosterna. Nel Cap. 369 [III 376.23], Ibn ʿArabī precisa: “Chi si prosterna ad altro che
            Allah per ordine di Allah, avvicinandosi ad Allah ed obbedendo ad Allah, sarà beato e
            salvo, e chi si prosterna ad altro che Allah non per ordine di Allah, per avvicinarsi ad
            Allah, sarà dannato. Allah, quanto è Potente e Magnif cente, ha detto: “Le moschee
            sono di Allah, quindi non invocate nessuno con Allah” (Cor. LXXII-18). È Allah che è
            con le creature, non sono le creature ad essere con Allah, in quanto Egli le conosce ed è
            con esse dovunque siano, estendendo l’avverbio ai loro luoghi, tempi e stati: non sono le
            creature ad essere con Lui, l’Altissimo, quanto è Magnif cente. Le creature non Lo [ri]
            conoscono quando sono con Lui e chi invoca Allah insieme alle creature non è come
            chi invoca le creature insieme ad Allah, “quindi non invocate nessuno con Allah”; la
            prosternazione non è valida verso altri che Allah se non perché Allah è con le creature
            ovunque siano, e noi non Lo conosciamo e non Lo troviamo se non per mezzo delle
            creature. Quindi in realtà la prosternazione è ad Allah in quanto qualif cato dall’essere
            insieme alle creature”.
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