Page 39 - I Segreti del digiuno al Futuhat FINAL
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38 al-Futūḥāt al-makkiyya
“il Giorno in cui gli uomini saranno in piedi di fronte al Signore dei
Mondi” (Cor. LXXXIII-6), “per Allah”, ed ha impiegato il Nome
sintetico qualif cato da tutti i Nomi, il Nome che non ha simile, poiché
nessuno viene chiamato così ad eccezione di Allah, Gloria a Lui, ed
ha così correlato il fatto che il digiuno non ha simile. Ed ha detto: “del
profumo del muschio”; il profumo del muschio è una realtà esistente
che è percepita dall’odorato, e di cui prova piacere colui che ha una
complessione sana ed equilibrata: tuttavia il cattivo alito è per Allah
più profumato di esso, in quanto l’attribuzione della percezione degli
odori da parte di Allah non è comparabile alla percezione degli odori
con l’odorato sensibile. Per noi si tratta di un alito cattivo, per Lui,
l’Altissimo, questo alito cattivo è più profumato dell’odore del muschio:
si tratta di uno spirito ( ūḥ) qualif cato che non ha simile con ciò da
cui è qualif cato. Questo buon odore ( ā iḥa non assomiglia a quel
buon odore: il buon odore di chi digiuna proviene dalla espirazione, il
buon odore che emana dal muschio non proviene dall’espirazione del
muschio.
A questo proposito mi è arrivato un accadimento ( ā i a . Mi trovavo
nel territorio sacro della Mecca, al minareto situato presso la Porta
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al-Ḥazūra, vicino a Mūsā ibn Muḥammad al-Qabbāb ( ), che faceva
l’appello alla alāt. Egli aveva portato con sé un cibo il cui odore dava
fastidio a chiunque lo f utasse. Ora, io avevo appreso l’insegnamento
profetico secondo cui “gli Angeli sono infastiditi da ciò che infastidisce
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i f gli di Adamo” ( ) e d’altra parte il Legislatore ha proibito che ci si
avvicini alle moschee con l’odore dell’aglio, della cipolla e del porro
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( ). Passai la notte deciso a dire a quell’uomo di togliere quel cibo dalla
moschea, per via degli Angeli. Nel sonno vidi il Vero, l’Altissimo, che
mi diceva, quanto è Potente e Magnif cente: “Non parlargli del cibo,
poiché per Noi il suo odore è ben diverso da quello che è per voi”. Al
mattino, come di consueto, egli venne da noi ed io gli raccontai ciò
che era successo. Egli si mise a piangere e si prosternò ad Allah per
18 Nel Cap. 466 [IV 96.6] è precisato che tale personaggio, originario di Cordova, fu
discepolo a Fez di Abū l-Ḥasan ibn Ḥarāzim. Secondo quanto riferito nel Cap. 161 [II
262.4], l’episodio qui riportato ebbe luogo nell’anno 599 dall’Egira.
19 a riportato da Muslim, V-73 e 74, an-Nasāʾī, VIII-16, e da Ibn Māǧa.
20 a riportato da al-Buḫārī, X-160, XCVI-24, Muslim, V-73, 74 e 78, Abū Dāʾūd,
XXVI-40, at-Tirmiḏī, an-Nasāʾī, Ibn Māǧa, e da Ibn Ḥanbal.