Page 47 - I Segreti del digiuno al Futuhat FINAL
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46                                          al-Futūḥāt al-makkiyya

            Poiché Ramaḍān comprende il digiuno e la rottura, la veglia e il suo
            contrario, è stato riportato nella tradizione: “Nessuno di voi dica: ho
            vegliato per tutto il Ramaḍān ed ho digiunato”, e colui che lo ha tras-
            messo ha aggiunto: “Non so se egli ha solo biasimato l’af ermazione o se
            voleva dire che era inevitabile una quota di sonno o di assopimento” ( ),
                                                                   34
            applicando l’esclusione solo alla veglia della sua notte, e non al digiuno
            del suo giorno. Questo ḥa    è stato riportato da Abū Dāʾūd, tramite
            Abū Bakr dall’Inviato di Allah, che Allah faccia scendere su di lui la Sua
             alāt e la Pace, e qui la rottura è da intendersi come la sparizione (i  ā )
            [del giorno], l’arrivo (i  āl)) [della notte] ed il tramonto [del Sole], sia
            che colui che ha digiunato mangi o non mangi.

            Il digiuno del mese di Ramaḍān è obbligatorio per ogni musulmano
            adulto, dotato di intendimento, sano e stabile, cioè non in viaggio, ed è
            l’essenza di questo tempo ( amā ) ben noto e determinato che costituisce
            quello, tra i dodici mesi, che si trova tra Šaʿbān e Šawwāl. Ciò che ca-
            ratterizza questo tempo è il digiuno di giorno ad eccezione della notte.
            Il limite del giorno (ya m) del digiuno va dal sorgere dell’alba ( a  ) al
            tramonto del Sole: questo è il limite stabilito per il digiuno, non il limite
            del giorno noto come il dì ( a ā ), che invece va dal sorgere del Sole f no
            al suo tramonto.
            Poiché Colui a Cui nessuna cosa è simile Si è qualif cato come il Pri-
            mo e l’Ultimo [cfr. Cor. LVII-3], così il digiuno, che non ha simile, è
            stato caratterizzato da un inizio e da una f ne: il suo inizio è il sorgere
            dell’alba e la sua f ne è il tramonto del Sole. Il Legislatore non ha reso
            simile il suo inizio alla sua f ne [come sarebbe se l’inizio coincidesse con
            il sorgere del Sole o la f ne con il tramonto del crepuscolo], poiché ha
            considerato riguardo al suo inizio ciò che non ha considerato riguardo
            alla sua f ne, di ciò che esiste nella sua f ne, in quanto colui che digiuna
            è caratterizzato in essa dalla rottura, mentre all’inizio è caratterizzato
            dal digiuno. Non c’è dif erenza tra il crepuscolo ( a a ) al tramonto e al
            sorgere [del Sole] dal momento del tramonto del Sole f no al momento
            del tramonto del crepuscolo, o dal momento dell’albeggiare (i   ā ) f no
            al sorgere del Sole.




            34  a    riportato da Abū-Dāʾūd, XIV-48, an-Nasāʾī, XXII-6, e da Ibn Ḥanbal.
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