Page 49 - I Segreti del digiuno al Futuhat FINAL
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48 al-Futūḥāt al-makkiyya
che fanno uso del pronostico alternano un mese di 29 giorni ed un mese
di 30, mentre la tradizione ci ingiunge di essere servi di Allah in quello
utilizzando la visione del crescente lunare ( ilāl) ( ), e quando il cielo è
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dalla tradizione: possono quindi esservi in successione due mesi da 30 o due mesi da
29 giorni. Ibn ʿArabī critica qui coloro che, semplif cando le conseguenze della durata
del mese sinodico, alternano sempre un mese di 29 con uno di 30 giorni, come fanno
gli Ismaʿīliti e come spesso, se non sempre, fanno i calendari moderni, e ricorda che di
norma la durata del mese deve essere stabilita in base alla visione del crescente lunare
e non in base ad un calcolo.
37 Il termine ilāl viene comunemente tradotto come Luna nuova o come crescente
lunare, ma solo la seconda traduzione è corretta, esprimendo uno dei signif cati del
termine. Da un punto di vista astronomico il novilunio corrisponde alla fase in cui la
Luna è in congiunzione con il Sole, rispetto alla Terra, ed è pertanto assolutamente pri-
va di luce dal lato rivolto alla Terra e quindi non visibile. Per questa fase, che in inglese
è più correttamente chiamata “ a k m ”, cioè Luna scura, Ibn ʿArabī usa il termine
maḥ o maḥa e non ilāl. Il crescente lunare costituisce la prima fase di visibilità della
nuova Luna, visibilità che si realizza solo dopo alcune ore dal novilunio astronomico
[la Luna ed il Sole hanno un diametro angolare molto simile, equivalente a mezzo
grado dell’eclittica, e la Luna si sposta rispetto al Sole di poco più di un grado ogni due
ore, tempo in cui il Sole (e la Luna) percorre apparentemente 30 gradi dell’eclittica], ma
il crescente è solo uno dei signif cati del termine ilāl, in quanto esso si usa anche per
indicare l’ultima fase di visibilità della Luna prima del novilunio astronomico, fase che
dovrebbe essere chiamata “calante”, e che si distingue dalla prima per l’orientamento
della falce lunare. Il crescente lunare ha la falce disposta come la parte ricurva della
lettera “d” maiuscola, e segue di poco il Sole al tramonto, mentre il “calante” ha la
falce disposta come la lettera “c” e precede di poco il Sole all’alba. La traduzione più
corretta del termine ilāl sarebbe quindi “falce lunare”, sia che essa indichi l’inizio che
la f ne visibile di un ciclo lunare. Nel Cap. 330, dedicato alla conoscenza della dimora
della Luna ( ama ) distinta dalla falce lunare ( ilāl) e dalla Luna piena ( a ), Ibn ʿArabī
spiega [III 110.30]: “Sappi, che Allah ti assista, che la Luna ( ama ) è una stazione inter-
media tra ciò che si chiama falce lunare ( ilāl) e ciò che si chiama Luna piena ( a ), [e
include le fasi in cui] la sua luce aumenta e [poi] diminuisce. La falce si chiama così per
l’innalzamento delle voci (i lāl) al momento della sua visione ai due estremi [del ciclo
lunare], mentre la Luna piena si chiama così perché appare totalmente illuminata per
se stessa all’occhio di chi la vede. Alla Luna ( ama ) non resta quindi mansione (ma il)
se non tra questi due regimi [la falce lunare e la Luna piena], sennonché quando è
completamente illuminata sotto i raggi del Sole in un modo che ne preclude la visione
agli sguardi si dice che è “maḥ ” [cioè cancellata], anche se dal lato rivolto verso il Sole
è piena, così come nella condizione in cui appare piena per noi, dal lato in cui non si
manifesta il Sole è cancellata [o nuova, in senso astronomico]. Tra queste due stazioni,
nella misura in cui la luce si manifesta da un lato, diminuisce nell’altro, e nella misura
in cui è velata da un lato si manifesta la luce nell’altro, questo per la curvatura dell’arco
( a ) della sfera celeste. In realtà la Luna non cessa mai di essere piena [da un lato] e
nuova [dall’altro], e ciò per un segreto che Allah ha voluto insegnare ai conoscitori per
Allah […] L’Altissimo ha detto: “Abbiamo assegnato alla Luna ( ama ) delle mansioni”