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decise di abbellire la propria chiesa, dedicata a Maria Maddalena, con strane statue, decorazioni e diciture
        ambigue, celando, a mio avviso, sotto al messaggio essoterico (aperto a tutti) un significato esoterico (nascosto

        ai soli iniziati, solo per coloro che possiedono la "conoscenza" di certi segreti).
        Ma per afferrare al meglio l'argomento, è bene tornare indietro nel tempo ...agli antichi racconti della Bibbia,
        quando..il Patriarca Giacobbe, in viaggio sulla strada di Carran (la stessa città di Harran citata in precedenza),

        giunto all'imbrunire,
           capitò in un luogo ove passò la notte:
       prese una pietra, se la pose come guanciale e si coricò là. In un sogno gli apparve una scala poggiata sulla terra,
       mentre la sua cima raggiungeva il cielo. Su i suoi gli Angeli di Dio salivano e scendevano mentre alla sommità gli

       apparve il Signore che si manifestò a lui. Svegliandosi dal sonno il Patriarca esclamò:  L'Eterno è in questo luogo,
       ed io non lo sapevo. Ebbe timore e disse : Quant'è terribile questo luogo, questa è la porta del cielo!. Alla mattina
       presto, Giacobbe si alzò, presa la pietra che aveva utilizzato come guanciale e la eresse a stele e , versandovi sopra

       dell'olio, la consacrò. E chiamò quel posto Bethel, mentre prima si chiamava Luz. Ecco in sostanza il racconto
       notturno di Genesi 28,10-22.
       Anche l'abate Sauniére, prese una pietra, la collocò sul portale della propria chiesa, e vi fece incidere la frase
       Terribilis est locus iste (Questo luogo è terribile), ossia le stesse parole pronunciate dal Patriarca.



























    In verità questo particolare non compare solamente nella chiesa di Rennes le Château . Però a Rennes le Château vi è
       una particolarità: la frase Quant'è terribile questo luogo, questa è la casa del Signore, questa è la porta del cielo è
     scolpita disunita. Mentre Terribilis est locus iste campeggia sul timpano, la rimanente frase Hico domus Dei est es

   porta coeli è posta sull'arco dell'ingresso come se si trattasse di una frase ben distinta e di diversa importanza. Inoltre
       il vocabolo latino terribilis si traduce, sia come terribile, sia come venerabile, a mio avviso quasi a sottolineare il
        duplice aspetto dell'avvenimento, segnato in un primo tempo da una sensazione di spavento e poi da un atto di
           consacrazione. L'intero episodio del racconto notturno definito come il sogno di Giacobbe, ful il motivo di

           approfondite ricerche da parte di René Guenon . Questi descrisse la città Luz come la città azzurra, dimora
         dell'immortalità, il regno della luce (Luz= lux = luce sopra celeste), il posto dove l'angelo della morte non può
                                                            entrare,dove non ha nessun potere.










       L'Antico Testamento, ricordando la scomparsa del profeta Elia, riferisce che questi non morì sulla terra, ma
       alcune voci gli annunciarono che, in un determinato giorno, doveva recarsi a Bethel (Luz) per essere assunto in
       cielo, dopodiché..."apparve un carro di fuoco, ed egli salì in cielo, portato d a un turbine di vento". Il corpo di Elia

       non fu mai ritrovato.  Che strano luogo è davvero questa città! Secondo alcuni studiosi, tra cui l'archeologo
       Zecharia Sitchin, Bethel continuamente in lotta contro Gerusalemme, rappresentava il centro di un culto dove si
       adoravano divinità prive di volto a cui erano dedicati menhir, delle pietre votive denominate Masseboth . Tuttavia
       anche la figura di Giacobbe presenta non pochi lati oscuri.

                                                                                                                         Visse per diversi anni a Harran, la stessa
                                                                                          città dove venne creato il Picatrix.
                                                                                                                         Testimonianze bibliche narrano che era

                                                                                          un pastore, ma gli scrittori-
                                                                                              Adrian Gilbert e William Dermaud, nutrono dei
                                                                                              ragionevoli dubbi e non escludono affatto che egli
                                                                                              avesse anche un'approfondita cultura

                                                                                              sull'astronomia e che fosse informato di alcuni
                                                                                              segreti sulla costellazione di Orione e sull'universo;
                                                                                              probabilmente tramandati dai Sabei. Orione

                                                                                              richiama all'Egitto, alle sue mitiche piramidi. Le tre
                                                                                              grandi chiamate: il bastone di Giacobbe la Via
                                                                                              lattea La scala di Giacobbe . Nel 1861 il pittore

                                                                                              Eugene Delacroix ritrasse il Patriarca in una delle
                                                                                              tre pale (Lotta di Giacobbe contro l'Angelo)
                                                                                              custodita nella cappella dei Santi Angeli presso
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