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il potente Regno di Mitanni, il suo nuovo obiettivo. sconosciuti. Gli invasori, invece, erano all’avanguar-
Il Regno di Mitanni era erede del precedente Im- dia: basti dire che le loro asce a doppia lama aveva-
pero assiro-babilonese di Hammurabi, la cui in- no un solido manico a incastro, mentre quelle degli
fluenza si era estesa alla Siria Settentrionale e alla Pa- Egizi, in rame, erano legate al manico di legno me-
lestina. Thutmosi non voleva probabilmente con- diante strisce di cuoio.
quistare il regno mitannico ma solo ricacciarlo al di Gli Egizi impararono molto dai dominatori e,
là dell’Eufrate, perché non fomentasse più le rivol- quando riuscirono a liberarsene grazie ad Ahmose,
te dei Siriani. avevano acquisito non solo la capacità di combatte-
In Mesopotamia. Fu un’impresa imponente. re con i carri, ma anche armi in bronzo (più resisten-
Una prima vittoria presso Aleppo permise al gran- ti) e soldati disciplinati.
de esercito egizio di attraversare indisturbato l’Eu- I guerrieri – a cui si aggiunsero sempre più spes-
frate, all’altezza di Carchemish, grazie a pontoni al- so milizie mercenarie – erano organizzati in divisio-
lestiti in precedenza.Tuttavia il faraone dovette in- ni da 5mila uomini distinte da nomi di divinità. E
terrompere la campagna senza aver potuto far altro grazie agli Hyksos avevano lunghi archi precisi e po-
che razziare i centri lungo il fiume. Qadesh era in- tenti, daghe corte e spade lunghe, elmi in cuoio con INNOVAZIONI
sorta ancora una volta e lui dovette tornare indietro rinforzi di metallo. Difficilmente, altrimenti, avreb- A sinistra, un arco
per riconquistarla. In ogni caso l’occupazione del re- bero potuto reggere il confronto con gli Ittiti, come egizio di tipo lungo,
da una tomba
gno mitannico si era rivelata troppo ardua (e forse le accadde successivamente, al tempo di Ramses II (ve- regale. Queste
fonti egizie hanno preferito nascondere addirittura di articolo seguente). armi erano la
una sconfitta che potrebbe aver obbligato Thutmo- dotazione principale
si a lasciar perdere). Tuttavia l’aver portato le sue ar- dell’esercito egizio:
avevano una gittata
mate fino in Mesopotamia accrebbe la sua fama di di 300 metri e gli
condottiero, al punto che quella campagna fu la più arcieri le usavano
celebrata. E dai piccoli regni della zona cominciaro- anche per coprire i
no ad arrivare in Egitto doni e tributi. soldati durante gli
assedi. Sotto, uno
Nonostante la superiorità militare, l’autorità egi- scudo dalla tomba di
zia nell’area siro-palestinese, proprio a causa delle Tutankhamon, con
intromissioni mitanniche che Thutmosi non ave- un faraone armato di
va potuto scongiurare, continuava però a essere in- falce da guerra.
stabile. Thutmosi dovette tornare a mostrarsi con il
suo carro da guerra alla testa dei suoi uomini. Ab-
biamo notizia di una grande battaglia probabilmen-
te combattuta all’altezza di Aleppo contro un’arma-
ta d’invasione mitannica. Questa vittoria, di cui sap-
piamo poco, comunque pare gli garantì addirittu-
ra doni dagli Ittiti.
Quasi nulla si sa invece delle successive campa-
gne, se non che nella tredicesima si ritrovò a operare
nel territorio di Nukhashshe, una località del Nord-
Est siriano. Nel trentanovesimo anno del suo regno
l’instancabile Thutmosi era di nuovo nella Palesti-
na Meridionale a combattere contro le tribù del de-
serto, presto domate.
Imperialista. Le conquiste di Thutmosi III se-
gnarono la fase imperialista della storia egizia. Ma
non furono dovute solo al suo talento militare. Parte
del merito andava ai progressi negli armamenti. Pri-
ma dell’invasione degli Hyksos (1700 a.C. circa), i
faraoni quasi non disponevano di eserciti. Contava-
no solo sulla loro guardia del corpo e su alcune mi-
lizie di confine, dotate di scudi leggeri ricoperti di CORBIS/GETTY IMAGES
pelli di ippopotamo. Come armi offensive aveva-
no mazze, lance e archi, ma i carri da guerra erano
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