Page 52 - Giugno 2017 interno finale 2
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Arte







               “Per me disegnare è come respirare, un istinto a cui

               non posso rinunciare”.










           noto che alle volte scat-  Stati d’animo, persona-
           ta in te come un’esi-      lità, interiorità e soprat-
           genza di avere carta e  tutto forte gestualità: è
           penna per buttare  giù  tutto ciò che traspare
           un’idea ovunque ti tro-    dalle tue opere, spes-
           vi  (macchina,  studio,  so “violente”  a livello
           giardino). Possiamo de-    di immagine  e  concet-
           finirla una sorta di libe-  tualmente pure. Sei un
           razione di espressione  testimone della realtà e
           di uno stato d’animo  del  sociale,  è  possibile
           che viene fuori?           definirti così?

           Fantastico, hai colto nel  Sai, Benito, la vita a vol-
           segno!  Per me disegna-    te ci mette davanti delle
           re  è  come  respirare,  un  prove  durissime.  Con  il
           istinto al quale non pos-  tempo ho imparato che è
           so rinunciare. Come già  possibile superarle. Cer-
           detto, questa è un’intima  to, mi rendo conto di es-
           necessità  che  mi  viene  sere  fortunato,  in  fondo
           naturale,  quindi  appena  ho la possibilità di esor-
           mi trovo tra le mani un fo-  cizzare tutta l’inquietudi-
           glio di carta e una penna  ne e la sofferenza dovu-
           mi  viene  istintivo  “sca-  ta  ai  drammi  della  vita
           rabocchiare”  o  buttare  grazie  a  questo  modo
           giù  qualche  idea.  Molto  di esprimermi,  grazie  al
           più  semplice  con  carta  disegno e al dipinto. Da
           e  penna  che  mettersi  a  diversi anni sono entrato
           dipingere in macchina o  in un mondo che ignora-
           alle poste. Naturalmente,  vo,  quello  della  disabi-
           come  hai  fatto  giusta-  lità.  Questa  dimensione
           mente  notare,  questa  è  parallela,  come  se  fosse
           anche  una  liberazione.  una realtà a parte, sepa-
           Il  mondo  ci  colpisce,  è  rata, mi ha aperto il cuo-
           spesso crudele. Non sono  re e la mente. Mi son reso
           uno  psicologo,  quindi  conto  che  è  difficile  da
           non  posso  sapere  cosa  comprendere se non sia-
           succeda dentro di me, ma  mo costretti a immerger-
           certe  immagini  devono  ci  e  non  ne  diventiamo
           concretizzarsi nel foglio,  parte integrante. La vita
           le idee e i sentimenti de-  “normale”,  fatta  della
           vono  uscire.  Disegnare  quotidianità delle perso-
           mi fa stare bene.          ne  “normali”,  è  spesso
                                      frutto di una esclusione;

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