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Arterte
                       A




             preferiamo  non  vedere,  silenzi,  di  discorsi  biz-
             soprattutto  se  possiamo  zarri, di sguardi che non
             evitare.  Nella  maggior  si  incrociano.  Io,  però,
             parte  dei  casi  la  disa-  penso che se imparassi-
             bilità  suscita  pietà  ma  mo  a  capire  e  interpre-
             non una reale interazio-   tare questo modo di co-
             ne  con  quel  mondo.  Si  municare,  scopriremmo
             crea un forte sentimento  un  universo  molto  più
             all’inizio,  che  però  vie-  vasto  di  quello  che  ap-
             ne dimenticato in fretta.  pare.  In  questi  anni  ho
             Capita anche che si bolli  scoperto che il loro è un
             quella realtà come nega-   mondo  parallelo,  fanta-
             tiva,  come  aberrazione,  stico, pieno di emozioni
             quasi fosse una colpa di  fortissime,  un  mondo  a
             chi ha la sventura di non  cui  bisogna  affacciarsi
             essere “normale”; si ac-   in punta di piedi.
             cantona la sostanza per
             ritornare  ad  una  forma   Bambini, persone de-
             rassicurante, ad una co-   formi,  corpi  violentati
             municazione  canonica.     dal dolore, due gambe
             La  vita  di  chi  ha  disa-  che percorrono una
             bilità  invece  è  una  vita   strada… sono loro che
             a pieno titolo, e fa parte   abitano i tuoi dipinti.
             della realtà, ha un modo   Entriamo allora  nel
             di  esistere  differente,  e   dettaglio  del tuo lavo-
             che  spesso  ha  bisogno   ro, raccontami le per-
             di più attenzione e com-   sone che lo abitano.
             prensione,  di  più  impe-
             gno.  Rapportarsi  con
             chi ha questo genere di    Sono    persone    sen-
             difficoltà, questa “anor-  za  voce,  senza  parola,
             malità”, non è facile, si   come prima ho spiegato,
             vive in un mondo fatto di   che comunicano in modo






                        Sono persone senza voce,

                        senza parola,  che comunicano

                        in modo differente



           differente e che sono essi  con il disagio che si por-
           stessi  simbolo  della  loro  tano dietro come un baga-
           esistenza. Sono quelli che  glio  ingombrante.  Un  di-
           non  vengono  considerati,  sagio e una sofferenza che
           gli  emarginati,  quelli  che  sono difficili da spiegare e
           definiremmo    “borderli-   spesso per farlo enfatizzo
           ne”. Sono loro, per lo più,  alcuni  caratteri,  metto  in
           che abitano i miei lavori,  rilievo le “anomalie” che
           queste  persone  insieme  però  fanno  parte  della




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