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nato il mio interesse per il disegno o meglio è qualche tempo mio padre mi diede 50.000 lire,
Igor Castangia venuta fuori un’attitudine che probabilmente ho dono di mia nonna. Li conservai per un po’: non
trascinato con me fin dalla nascita. Successiva-
sapevo come spenderli e trovavo sbagliato get-
tare l’ultimo regalo di mia nonna in qualcosa di
mente ho iniziato a provare interesse per forme
tra più complicate: disegnavo di tutto, dalle mac- inutile. Così, un giorno, decisi di acquistare un
libro. Una volta giunto in libreria comprai su-
chine ai personaggi dei fumetti, poi ho iniziato
bito due libri, uno su Leonardo e uno sui Tromp
a sfogliare libri di storia dell’arte rimanendo
Classico e Contemporaneo colpito inizialmente da Leonardo e Michelange- L’Oeil. Abbandonata l’idea di iscrivermi a De-
lo e, in seguito, da Caravaggio. Ricordo ancora
sign, un pomeriggio mi ritrovai tra le mani uno
dei libri, in particolare quello dei Tromp L’Oeil
l’opera che più di tutti attirò la mia attenzione
e non si trattava di Caravaggio, bensì di un ca- verso il quale maturavo già un certo interesse,
ravaggista. L’opera era “I bari” di Antivedu- ma a parte qualche base di architettura o dise-
to Grammatica. Ricordo ancora la sensazione gno geometrico non avevo conoscenze per rea-
che provavo ogni volta che la osservavo: quelle lizzarne uno degnamente. Cosi, nell’estate del
mani, quegli occhi e quei vestiti strappati, la 2000 pensai che all’Accademia potevo trovare
sensazione di paura; volevo imparare anche io ciò che cercavo e mi iscrissi subito. Niente era
a creare un capolavoro del genere. più lontano da me della pittura, fino ad allora
Ti diplomi all’Istituto d’Arte e frequenti Passaggio. 170 x 121 olio su tela
l’Accademia delle Belle Arti di Sassari, mi
racconti il tuo percorso da studente?
Normalmente si dovrebbe seguire un percorso di
studi che porta a specializzarti in un tuo interes-
se o attitudine. Nel mio caso avvenne l’opposto,
soprattutto perché frequentai la scuola media
n° 2 proprio accanto all’Istituto d’Arte, scuola
che provocava in me un certo in interesse. Inve-
ce, terminate le medie mi iscrissi contro la mia
volontà ai Geometri, ripetendo due volte la pri-
ma. Cacciato da quella scuola riuscii finalmen-
te a iscrivermi all’Istituto d’Arte di Sassari nel
ramo di Architettura e Arredamento, trovandovi
il mio luogo ideale per imparare molto sia dal
punto tecnico che teorico, serietà nel momen-
to giusto e grande libertà di espressione. Devo
ammettere di essere stato molto fortunato, tutti
gli insegnanti erano realmente bravi. Quello è
uno dei luoghi dove ho lasciato il cuore. Ora
tutto e cambiato, e solo chi l’ha frequentata in
quegli anni sa quanto fosse unica quella scuola.
Filarono 5 anni lisci con ottimi voti ma una vol-
ta diplomato gli sbocchi erano pochi: Design o
Architettura. Avendo la passione per le macchi-
ne, il mio sogno era iscrivermi in una scuola
di design automobilistico e la migliore era a
Brera, ma purtroppo non potevo permettermi di
pagare né l’iscrizione, né tantomeno la rata an-
nuale, cosi mi rassegnai e per un po’ non pensai
a proseguire gli studi. Ci fu però un elemento in
particolare che mi portò all’Accademia. Diversi
anni prima mia nonna venne a mancare. Dopo
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