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Piana di Campanedda olio su tavola 23,5 x 45









                                                                     ed emozioni attraverso la pittura e dopo vari Giovanni
                                                                     Battista e/o San Girolamo, iniziai a raccontare ciò che
                                                                     volevo con una mia opera, nata dalle mie idee unite
                                                              alle idee degli antichi maestri. La mia prima opera da questo
                                                              punto di vista fu “L’Angelo Ebro”, opera nella quale raccon-
                                                              to la società fatta dagli ultimi, la perdita di valori e l’orrore
                                                              per l’indifferenza. La pittura per me deve essere questo, non
                                                              deve essere fine a se stessa ma comunicare un messaggio.

                                                              Se dovessi definire il movimento pittorico isolano in questo
                                                              momento, cosa mi diresti?
           do io crea la mia pittura. Quando frequentai       La Sardegna è una terra piena di talenti, esistono molti movi-
           l’Accademia non approfondii subito gli studi       menti o associazioni di artisti che vogliono dire la loro, pur-
           dell’arte classica. Frequentai un anno dove        troppo siamo sempre stati condizionati dal fatto che viviamo
           mi  spinsero  a  fare  ben  altro.  Decisi  di  non   su un’isola e muoversi rappresenta un grande problema. Chi
           proseguire gli studi per un anno che trascorsi     decide di trasformare la propria arte in lavoro ha bisogno di
           facendo diversi lavori. Mi accorsi allora che      tante cose, oltre ai soldi la più importante è la visibilità. Per
           era giunto il momento di mettere in gioco le       fortuna siamo nell’epoca di internet e dei social, in più vivia-
           mie  capacità,  così  decisi  di  iscrivermi  nuo-  mo in una terra unica, visitata da milioni di turisti che arriva-
           vamente, anche se le cose non cambiarono.
           Dopo una discussione con un docente decisi
           di mollare probabilmente per sempre gli stu-
           di, quello non era il mio ambiente. Fu un as-
           sistente, ora docente di decorazione, Sergio
           Miali, che capì la mia vera natura e decise di
           insegnarmi le tecniche degli antichi maestri
           iniziando  con  la  copia  di  un’opera  proprio
           del Caravaggio. Conservo ancora la lista del
           materiale che mi scrisse per poter dipingere:
           pennelli,  colori,  olio,  trementina…  erano  le
           cose che cercavo. Cambiò tutto radicalmente,
           potevo stare ore a dipingere senza sentire fa-
           tica, ero entrato nel mio mondo. Imparata la
           tecnica decisi di raccontare le mie sensazioni



                                                                           Cesta rovescita olio su tavola  56 x 45
                                                                                                                  61
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