Page 275 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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CULTURA,AL TEMPO DI PERICLE. 265
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da Sciro colle oasa di Teseo, e giudicarono in favore del gio-
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vane rivale. Venti vòlte; né’ suoi concorsi, riportò il primo pre-
mio ; e quando questo gli falliva, ottenne sempre il secondo.
Nella precedente lezione, s’é detto che andò, come uno dei
generali, contro Samo insieme con Pericle. La nomina a quel
comando, la dovè all’ entusiasmo che aveva destato negli
Ate-*-
niesi la rappresentazione della su^ Jntigone. Forse non c’ebbe,
nella guerra, che una parte amministrativa: ma non c’è ragione
di credere eh’ e’ non fosse capace di comandar della truppa, co-
m’era Eschilo un valoroso soldato. Fin nella sua decrepitezza
scrisse tragedie. Si racconta anzi, che il suo figliolo Mone, te-
mendo di perdere quella parte dell’eredità paterna che gli spet-
tava, perchè Sofocle mostrava una gran predilezione per un suo
nipote, tentò di levargli T amministrazione del patrimonio accu-
sandolo d’ imbecillità
; e che Sofocle si difese limitandosi a leg-
gere alcuni brani dell’ Edipo a Colono, che aveva composto al-
lora allora. Fra gli altri, la seguente bellissima descrizione di
Colono stesso, cantata dai vecchi :
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Strofa I.
Ospite , or tu nel biancheggiante suolo
Pro(iullor-(li-cavdlli
Nel bealo Colom» il piè ponesti
Ove frequente in mesti
Modi goIglleg^ia il querulo usignolo
Nelle verdi convalli
Fra 1 edere vivaci e nel sacrato
Roseo di cento e cento
Frutti ferace, al Sole
' Chiuso e al furor del vento;
Jid è venirne usato
Dionisio baccante a far carole
Da sue dive nutrici accompagnato.
AMIS'IRUFA 1.
Di bei Qor grappoloso in questo loco
11 perenne naiciso,
Ghii landa delle due gran dive ' antica.
Tutto di si nutrica
Di celeste rugiada , e 1’ aureo croco.
Né qui mai del Celìso
Mancan vigili rivi a dar ristoro
Alla terra feconda
,
Scori endo ogiior per quella
^ Con lor pui issim’ onda.
Nè delle Muse il coro
Schivo è del loco, e noi rifugge anch’ ella
Venere diva dalle-briglie-d’-oro.
^ Cerere e Proserpioa.