Page 361 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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PRESA D’ ATENE. 351
vicino a Bisanzio^, per potercisi, al bisogno, rifugiare impune-
mente : il che pareva una prova di tradimerrto. Gli Ateniesi pre-
staron fede all’ accuse, e nominarono subito, per surrogarlo nel
comando i dieci generali, fra i quali Conone a cui spettava l’au-
torità suprema. Alcibiade, appena saputa questa sua destituzione,
si ritirò, esule volontario, nel suo castello in Tracia : dove, as-
soldate delle truppe straniere, si, dette a guerreggiare i barbari
' a proprio conto.
Comandante degli Spartani, degno rivale d’ Alcibiade, era
allora Lisandro, valoroso al tempo stesso e versatile, forte e
astuto, mezzo leone e mezzo volpe.iEra stato lui che andato a
Sardi, e cattivatosi con molta destrezza l’ animo del giovanetto
Ciro .(allora governatore delle provincie centrali dell’Asia Mi-
nore), ne aveva ottenuto i mezzi di portare a quattro oboli la
paga de suoi marinai; era stato lui che aveva riportato la vit-
toria che s’è detto sopra Antioco.' Ciò nonostante, spirato l’anno
del suo comando il che fu poco dopo la sostituzione di Conone
(
ad Alcibiade ), Sparta gli sostituì- Callicratida, uomo leale, in-
corruttibile, sempre disposto ad andar ciecamente dove l’inviava
la patria. Questa cosa, la senti male Lisandro che voleva per-
petuare il suo comando'^er apparire dunque agli Spartani come
necessario , non ebbe scrupolo di preparare a Callicratida dei ro-
vesci: predispose ‘male verso di lui i capi della flotta, gli pre- *
dispose male l’animo di Ciro; e la flotta, gliela lasciò forte si
*di 90 navi, ma mancante affatto di danaro. Per averne dunque
Callicratida andò a Sardi e chiese di poter parlare a Ciro. « In
» questo momento Ciro non può badare a te, perchè sta be-
» vendo; » gli fu detto dai cortigiani. « Faccia pure » rispose
• lo. spartano: * Ma non venendo
« aspetterò che abbia finito. »
mai introdotto, si ritirò; e tornò a chiedete udienza due giorni
dopo. Non l’ottenne nemmen questa volta.^Allora parti da Sardi
deplorando amaramente le discordie dei Greci che gli avevan
ridotti ad abbassarsi vilmente dinanzi agli stranieri per averne
danaro, e giurando di far di tutto, tornato che fosse in patria,
per ristabilire la pace fra Sparta e Atene.
Intanto però, come gl’ incombeva il suo dovére, s’occupò
della guerra inforzò la flotta di oO navi che gli furono fornite
da Chio, da Rodi e da altri alleati, mandò a chieder danaro a
/
* Plul
, I.isaiffi'o, G,
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