Page 366 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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356 LEZIONE VENTUNESIMA.
» aveva mancato alla capitolazione , giacché le mura eran sem-
» pre in piedi sebbene fossero passati i giorni dentro i quali le
» dovevano essere demolite; e però, avendo violato le condizioni
» già fatte, adunerebbe il consiglio degli alleati per dettargliene,
» d’ accordo con questi, deirallre. Si dice infatti che nel consi-
» gl io fu proposto di considerare tutti gli Ateniesi come prigio-
» nieri di guerra, e che un tebano, di nome Erianto, sug-
» gerì di spianare affatto la città, e di fare di tutto il paese un
» luogo di pascolo per gli armenti. Si soggiunge che dopo il
» consiglio tutti i generali si riunirono a un convito durante
,
» il quale un musico di Focea cantò questi versi con cui co-
)) mincia il primo coro ùeW Elettra d’Euripide:
» O Elettra, o d' Agamennone
» Figlia, io movea vèr la tua casa agreste. *
» Tutti i commensali si commossero ed esclamarono che sarebbe
» un’ indegna azione il distruggere una città tanto celebre e che
» aveva prodotto tanti uomini grandi.
« Essendosi dunque gli Ateniesi rimessi in tutto a Lisan-
» dro, e’ radunò molti musici, e fece atterrare le mura e bru-
» ciac le navi, al suono dei loro strumenti. Al tempo stesso gli
» alleati s’ incoronavano di fiori e s’ abbandonavano all’ esul-
» tanza, considerando quel giorno come l’aurora della loro
®
» libertà. »
Cosi finiva , dopo ventisette anni di durata , la disastrosa
guerra del Peloponneso; cosi finiva la grandezza d’ Atene.
* Traduz. del UelloUt.
* Plut. 1 5.
, Zis . ,