Page 371 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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I TRENTA TIRANNI. MORTE DI -SOCRATE. 361
Solone. Ma le leggi di Solone, di piccoli gli avevan fatti gran-
dissimi. Si costituisca dunque la democrazia nel modo stesso che
era stata costituita da lui. Cosi stabilirono unanimemente gli
Ateniesi ; e a questo scopo, nominarono un comitato legislativo
coir ufficio di- rivedere le leggi esistenti e fare in esse tutte le
modificazioni che fossero necessarie per informarle dello spirito
dell’ antica costituzione. Quel comitato fece il suo lavoro; l’as-
semblea l’approvò; le leggi furono scritte sulle mura d’un portico;
l’areopago, a cui si restituiva lutti i suoi antichi diritti, fu inca-
ricato di farle osservare ; e ptir prevenire un altro ritorno della
tirannia, fu inciso su una colonna, nella sala del consiglio, un
decreto che dava a ogni cittadino il diritto d’ uccidere chiunque
cospirasse contro la democrazia. Questo tremendo diritto, tutti i
cittadini giurarono d’ esercitarlo.
Ma r impero era perso oramai por sempre da quella città.
Un gran mutamento morale, una grande alterazione dell’ antiche
credenze e degli antichi costumi formava un ostacolo insormon-
tabile a ricostituirlo. Fin dal tempo di Pericle avevan cominciato
ad acquistare influenza e celebrità i retori e i sofisti. Gli uni e
gli altri si rassomigliavano cosi per le doti intellettuali che per
lo morali : s’applicava anzi le più volte tutt’e due i nomi a una
stes.ea persona, ora l’uno, ora l’altro, secondo i diversi aspetti
da cui la si considerava. Si chiamava uno retore, in quanto ana-
lizzava i processi del linguaggio e insegnava il modo più facile e
più efficace d’esprimersi ; si chiamava sofista, in quanloanalizzava
le idee morali e politiche e insegnava i modi d’ argomentare per
persuaderle, e la sottigliezza dialettica per confutare gli opposi-
tori. Questi uomini erano, la più parte, non cittadini d’ Alene,
sebbene molti appartenessero a dello città compre.«o nel suo im-
pero: ma tutti, massime dopo Pericle, s’eran recati ad Alene.
Antifonte del demo di Ranno nell’Attica, Gorgia di Leonzio,
Protagora d’ Adderà, Prodico di Geo, Teodoro di Bisanzio, Tra-
simaco di Calcedonia, Polo d’ Agrigento, primeggiavano fra una
folla innumerevole d’ altri dello stesso genere. La parola sofista,
nel suo proprio e antico significato, denotava un uomo sa-
piente ; ed Erodoto ' l’ applica con sincero rispetto a Solone e
a Pitagora. Ma ora quella parola, presso una parte del pub-
• I 59} IV, 95.
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