Page 368 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
P. 368
358 LEZIONE VENTIDUESIMA.
d’ Aristofane, sene frenò la terribile libertà. La loro furiosa po-
tenza colpiva anche da lontano. Alcibiade, dichiarato bandito da
un loro decreto, non credendosi più siburo in Tracia, si ritirò
nella Frigia. Ma una notte fu appiccato il foco alla sua casa; e
mentre lui si precipitava fuori della medesima per salvarsi at^
traverso le fiamme, fu coperto da una pioggia di frecce sca-
gliate da della gente che s’ era appoJitata all’ intorno.
Che più? Terameno stesso^ fautore dell’oligarchia, uno
dei Trenta, cadde preda della ferocia de’ suoi colleghi. L’am-
bizione non aveva spento in lui ogni sentimento d’ umanità.
E’ cercò di persuadere i colleghi, massime Crizia che n’era il
caporione, che tante uccisioni erano ingiuste, che quel terrore
avrebbe partorito la vendetta del popolo; e gli esortò inoltre a
mettere a parte del governo un più gran numero di cittadini,'
nell’ interesse stesso dell’ oligarchia che sarebbe, cosi,, durata di
più. Questo consiglio, l’accettarono; e dopo aver dichiarato di
volersi as.sociar nel governo i cittadini onesti, ne scelsero tre-
mila. Pareva cosi che tutti gli altri, cioè i più, non fossero one-
sti. Quest’ os.servazione che ognuno degli 'esclusi poteva fare e
riputarsi offeso , Taramene la fece a’ suoi colleghi e insistè che
quel numero fosse ancora aumentato. Non gli si dette retta ; si
conservò il numero di 3000 ; a tutti gli altri si portò via T armi
con un colpo di mano ; e si continuò nei delitti. Protestando al-
lora Teramene di non volerci partecipare, Crizia stimò necessa-
rio di sbarazzarsi una volta di quell’ impórtuno ; e accusandolo
come traditore , lo fece condannare a morte.
Non avendo più allora nessun freno i Trenta decreta-
,
rono che i soli Tremila potrebbero abitare in Atene. Il resto del
popolo fu cacciato in esilio; e delle sue terre, sen’ impossessa-
rono i tranni o gli amici di loro.
a I Tebani, indignati per questi fatti, accolsero amiche-
» volmente i banditi; e Trasibulo, uno dei primi a essere esiliati
» dai Trenta , fu da loro aiutato segretamente a impadronirsi d’un
» luogo dell’Attica chiamato File. Era questo un castello molto
» forte, distante da Atene 100 stadi (19 o 20 chilom.): per cui
» era molto opportuno per chi volesse fare un’invasione nell’At-
» tica. Saputa questa cosa, i trenta tiranni mandarono imme-
il castello. Mente’ erano
» diatamente delle truppe ad assediare
» accampate nelle vicinanze di File, cadde una gran quantità di