Page 442 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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432 LEZIONE VENTISEESIMA. * *
i^no di (Titicarne in qualnnque circostanza i progetti, di oppor-
glisi anche apertamente , superbamente. Quei loro privilegi erano
un impaccio pel re, un danno pel popolo, giacché impedivano
al primo di fare al secondo iì bene che s’era prefisso. Bisognava
dunque levarglieli ; e Archelao *ne distrusse una bona parter fa-
cendo uso di molta astuzia e, all’ occorrenza, anche della forza.
Ma mentre cosi procedeva animosamente nelle riforme, iwri as-
sassinato nel 399; ed è probabile che la sua morte fosse una
vendetta dei nobili stéssi.
Al regno della civiltà incipiente succedono quarant’ anni
pieni di delitti, d’usurpazioni, d’uccisioni, di guerre civili. Ore-
ste, figliolo del re, essendo ancora in tenera età, fu messo sotto
la tutela d’ Eropó reggente in nome di lui. Il tutore si disfece,
dopo tre anni, del pupillo; conservò per altri tre anni in suo
proprio nome il potere regio, e lo trasmesse, nel 394, al suo fi-
gliolo Pausania. Questo regna un anno, dopo il quale è detro-
nizzato da Aminta II, appartenente a una linea principesca di-
versa da quella che aveva dominato finora, ma ugualmente della
famiglia d’Èrcole. Aveva appena óbcupate trono , che Bardil-
lide, già caporione di briganti e ori fe ^egl’ Ilftri', entra in Ma-
cedonia con molta armata, rovescia "'d#t'tefl^'4Ainta, e dà la
corona ad Argeo fratello di Pausànfe. Ariìtf^tHHl si perde
d’animo; e ottenuti dei soccorsi dalla TeSsa^ià 'ó da Olinto,
riacquista il regno. Gli Olintesi vorrebbero essere retribuiti a
usura del soccorso prestato, e ricusano di cedere alcune piazze
che avevano occupato in occasione di quell’ impresa. Aminta allora
ricorre a Sparta ; e questa, abbracciando la causa di lui, obbliga
Olinto alla restituzione delle piazze occupate. Dopo ciò. Aminta
trasferi a Pollala .sede del governo, e visse là tranquillamente' fino
al 370, coltivando a un temix) l’amicizia di Sparta e d’ Atene.
E’ lasciò tre figlioli, Alessandro II, Perdicca III, e Fi-
lippo II, che successero al padre uno dopo l’altro; ma i primi
due ebbero un regno agitato da grandi scompigli. E pfima di
tutto, Tolomeo d’Aloro, figliolo naturale d’ Aminta, insorse a
disputare la corona ad Alessandro ; ma questo rimase signore
del trono, per giudizio di Pelopida che era andato in Macedonia
come arbitro della contesa, e di dove riparti conducendo seco
in ostaggio il principe Filippo e altri trenta giovani. Dopo pochi
mesi di regno, Alessandro peri assassinato, e Tolomeo si messe