Page 463 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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ALESSANDRO MAGNO. 453
. interrogati dal fanciullo sui famosi giardini e sulla decantata
magnidcenza della reggia dei re di Persia, o intorno ad altre si-
mili cose. Al contrario, gli riempi di stupore domandandogli
quali strade conducevano nell’ interno dell’Asia, quanto erano
distanti l’una dall’altra le città principali, quali erano le forze
del gran re, quale il suo valore nelle battaglie. Quando veniva
la notizia di qualche nova conquista di suo padre, si rattristava,
temendo che non gli resterebbe più paesi da conquistare. Un
giorno, che esercitandosi alla corsa aveva mostrato una grande
sveltezza e velocità , gli fu domandalo se si cimenterebbe ai gio-
chi olimpici: rispose che volentieri, purché per competitori
avesse dei re. Un tal Filonico di Tessaglia era venuto a offrire a
Filippo il cavallo Bucefalo. Riuscita vana ogni prova di domarlo,
Filippo ordinò che fosso condotto via. Alessandro allora volle
montarlo lui, ci si lanciò di salto, e lasciandolo correre dap-
prima a sua voglia, a poco a poco fini col renderlo docile al
freno. Filippo e gli altri spettatori restarono attoniti di tanta au-
dacia e bravura: e come Alessandro fu smontato a terra, il pa-
dre l’abbracciò dicendo : « Figliolo mio, cercati un altro regno,
B perchè la Macedonia non è abbastanza grande per te. » * Ecco
finalmente una prova di quanto fosse bramoso di superare in
ogni cosa tutti gli altri uomini. Avendo Aristotile pubblicato al-
cune profonde speculazioni metafisiche, nelle quali l’aveva istruito,
Alessandro glielo rimproverò con questa lettera: « Alessandro ad
» Aristotile felicità. Hai fatto male a pubblicare le dottrine
» acroamatiche. In che mai ci distingueremo dagli altri, se
le
B dottrine secondo le quali siamo stati educati noi doventano
B comuni a tutti? Io, per me, vorrei superare gli altri nella
B sapienza più che nella potenza. Stai bene, b *
Era dunque ventenne quando sali sul trono di Macedonia.
La sua prima cura fu di punire i complici, veri o supposti, del-
l’assassino di Filippo. Appena morto questo, la fiera Olimpia
aveva ammazzato crudelmente Cleopatra. Alessandro lo rimpro-
verò quella crudeltà : ma quando seppe che il generale Aitalo
si preparava in Asia per vendicare la sua figliola, lo foce subito
uccidere. Poi, per assicurarsi meglio il possesso della corona,
levò la vita ad Aminta figliolo di Perdicca, di cui Filippo era
' Plut.,II>id,6.
* Id.
f ibid, , 7.
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