Page 464 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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454 LEZIONE VENTOTTESIMA.
Stato tutore, e anche a un figliolo naturale di questo. Atti iniqui
veramente indegni di lui: e non saranno gli ultimi.
L’annunzio della morte di Filippo, accolto in Grecia colla
più grande esultanza, l’aveva messa tutta quanta in agitazione.
Demostene che da sette giorni portava il bruno perchè gli era
morta una figliola, lo lasciò immediatamente, e comparve in pub-
blico vestito a festa e incoronato di fiori. Adunò T Assemblea, c
le fece decretare una corona a Pausania, e l’ invio di deputati in
tutte le città per incoraggire la ribellione. Colla prima di queste
sue proposizioni Demostene offendeva la moralità pubblica, e
quindi macchiava la sua memoria. 1 popoli del Peloponneso di-
chiarano di non voler riconoscere la supremazia d’ Alessandro.
Gli Acarnani e i Tebani richiamano quelli che aveva esiliati
Filippo. Gli Ambracioti cacciano via la guarnigione macedone.
Alessandro era occupato a reprimere delle ribellioni scop-
piato fra i popoli barbari circostanti alla Macedonia. Con una
rapidità prodigiosa aveva superato il monte Emo, malgrado tutti
gli ostacoli oppostigli dai Traci indipendenti, era entrato nel
paese dei Tribadi, e gli aveva vinti. Raccolte poi quante più
navi potè, attraversò in una notte il Danubio con 4000 cavalli
e 1500 pedoni; e venuto sulla ripa settentrionale, battè i Geti
stupiti della sua arditezza, e ne rase al suolo la città principale.^
Dopo questa vittoria, ricevè varie ambascerie delle popolazioni
vicine. Fra l’ altre, anche una di Celti. Quando questi furono
alla sua presenza, « Cosa temete voi ? » gli domandò Alessandro
che s’aspettava una risposta in cui fosse reso omaggio al suo
valore e alla sua potenza. E loro : « Temiamo che il cielo non
cada. » « 1 Celti son fieri » esclamò allora il giovane re ; e gli
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chiamò suoi amici e se li fece alleati.
Di li porta la guerra a G lauda re dei Taulantiani, e a CI ito
figliolo di Bardillide re degl’ Illiri. In questa spedizione fu aiu-
tato validamente dai Peoni e dagli Agriani che gli erano rima-
sti alleati fedeli. Gl’ illiri, prima di presentarsi a combattere,
avevano sacrificato tre giovanotti , tre ragazze e tre arieti neri.
Ma questo barbaro sacrifizio non gli salvò da una sanguinosa
.sconfitta che riceverono presso Pelio.
È annunziato allora ad Alessandro che tutta la Grecia s’ agi-
tava per insorgere contro la signoria di lui ; che gli oratori s’ado-
* Arriano, Dc/la spedii. d'Aless.^^
\ , 4.