Page 75 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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CONDIZIONI CIVILI E MORALI NEI TEMPI EROICI. 65
anche a quei luoghi dov’ e’ si trovavano immediatamente presen-
ti; e questi si chiamavano oracoli. Dei tanti oracoli che erano in
Grecia , i più illustri e antichi son quelli di Dodona e di Delfo.
La leggenda racconta del primo che da Tebe d’ Egitto partirono
due colombe (cioè due sacerdotesse), una delle quali venne a
Dodona nell’ Epiro, dove, con voce umana ordinò che s’isti-
tuisse un oracolo. Fu istituito, e Giove, per mezzo della sacer-
dotessa, dava le risposte fatidiche, le quali lei conosceva dai mo-
vimenti delle querci , o dal mormorio d’ un ruscello che scor-
reva li presso, 0 dal suono di vasi di rame sospesi alle piante e
agitati dal vento. A Delfo poi il dio Apollo rispondeva per bocca
della Pitia , sacerdotessa scelta fra le donne di Delfo , che aves-
sero passato 1’ età di cinquant’ anni , alla quale incombeva il do-
vere di vivere colla massima semplicità: non profumi, non vesti
di porpora. Quest’oracolo superò tanto in celebrità tutti gli altri,
che a esso ricorrevano per consiglio principi e popoli, greci e
stranieri. Intanto era doviziosamente arricchito dei doni che gli
profondevano gl’ interroganti , e aveva l’ altro considerevole van-
taggio d’influire sulla loro condotta; per cui si può dire ch’c’
governasse per lungo tempo la Grecia. I sacerdoti , di cui la Pi-
tia non era che uno strumento passivo, e direi quasi il portavo-
ce, essendo, ingrazia della grande affluenza dei forestieri, in-
formati minutamente di tutti gli affari, davano delle risposte
dettate da una savia previdenza, e che non dirado si verificava-
no ma ad ogni bon conto
: le loro risposte erano le più volte
,
ambigue, e tali da aver sempre ragione loro, qualunque fosse
l’evento. La sua molta importanza politica, quell’oracolo non
r acquistò veramente se non dopo Omero
: il poeta però lo co-
nosceva e lo rammenta coll’ antico nome di Pito, come già rino-
‘
mato prima della guerra di Troia.
La più parte delle cose che s’ é detto nella presente lezio-
ne, le abbiamo ricavate dai due poemi di quel divino ; l’ auto-
rità dei quali, se può esser messa in dubbio quanto ai fatti sto-
rici, non lo può essere quanto allo stato sociale die essi dcscri-
* Tanto da Febo nella sacra PitOf
Varcato appena della soglia il marmo,
Predirsi allora udì , che dì quei mali ^
Che sovra i Teucri, per voler di Giove,
Rovesciarsi doveano e su gli Àcbivi,
Si cominciava a dispiegar la tela. Odissen, Vili.
Storia dtiVantiea Oncia, ^
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